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Scuola, il documento del Comitato tecnico-scientifico sulle norme di sicurezza per tornare in classe

Il comitato tecnico scientifico ha redatto un protocollo di sicurezza come guida per la riapertura delle scuole il prossimo settembre. Oltre a delle disposizioni generali che tengono conto del distanziamento sociale e della sanificazione degli ambienti vengono definite alcune misure concrete, come il distanziamento di almeno un metro tra i banchi su cui siedono gli studenti e l’obbligo di indossare la mascherina per tutta la permanenza negli edifici scolastici.

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Il comitato tecnico scientifico ha approvato un documento in cui sono illustrate le misure anti-contagio che dovranno essere applicate per la riaperture delle scuole in sicurezza quando, a settembre, inizierà il prossimo anno scolastico. Gli esperti, prima di indicare i provvedimenti contenitivi contro la diffusione del coronavius, sottolineano quanto la chiusura delle scuole sia stata tra le "più complesse e dolorose proprio per l’impatto su un asse vitale della società", ma che si è resa necessaria per limitare i contagi. Da fine marzo, effettivamente, questi si sono prima stabilizzati e poi hanno cominciato a diminuire: si è quindi potuto programmare l'esame di Stato in presenza per metà giugno. Anche se questo riguarderà solamente le scuole secondarie di II grado e avverrà comunque in misura ridotta, sarà un banco prova per settembre, quando gli studenti dovranno tornare nelle aule.

"Secondo i dati dell’Unesco sono oltre due mesi che le scuole hanno chiuso in più di 190 Paesi, interessando 1,57 miliardi di bambini e giovani, pari al 90% della popolazione studentesca del mondo", si legge nel protocollo, che sottolinea anche come "l’epidemia di Covid-19 è anche una “grave crisi educativa”; le chiusure scolastiche globali in risposta alla pandemia rappresentano un rischio senza precedenti per l'educazione, la protezione e il benessere dei bambini. Le scuole infatti non sono solo luoghi di apprendimento: forniscono protezione sociale, alimentazione, salute e supporto emotivo".

Il documento del comitato tecnico scientifico procede poi esponendo una serie di dati: dal numero di istituti scolastici statali presenti sul territorio, divisi per Regione, a quello degli studenti e la loro divisione nelle classi, degli insegnanti, compresi quelli di sostegno, e del personale scolastico. Si evidenzia anche l'impatto della riapertura delle scuole sulla mobilità, un elemento di cui si dovrà tenere conto a settembre e per cui bisognerà rimodulare gli orari e l'organizzazione dell'attività didattica. Di seguito, vengono indicate le misure da adottare, pur riconoscendo alle singole scuole una certa autonomia nel ridefinire i protocolli di sicurezza a seconda degli spazi, del personale e degli alunni presenti. In generale, si rimanda sempre ai principi cardine che dovranno guidare tutta la popolazione dalla Fase 2 al vaccino: distanziamento sociale, igiene personale e degli ambienti e la capacità dei servizi sanitari.

Misure di sistema

Per quanto riguarda il primo principio, sorgono subito delle difficoltà: "Il rientro in aula degli studenti e l’adozione del necessario distanziamento fisico rappresentano la principale criticità tra le misure proposte in quanto richiedono un’armonizzazione con il tempo scuola (monte ore delle discipline), con le dotazioni organiche di personale e con gli spazi della scuola", sottolinea il documento del comitato tecnico scientifico. E ancora: "Le caratteristiche sopra evidenziate di un patrimonio edilizio scolastico non sempre adeguato per caratteristiche strutturali e concezione potrebbero non consentire di ospitare contemporaneamente tutta la popolazione scolastica, garantendo le indicazioni di distanziamento. Ulteriore elemento di criticità risiede nell’insufficienza delle dotazioni organiche del personale della scuola nella previsione di una necessaria ridefinizione della numerosità delle classi per esigenze di distanziamento".

Garantire il distanziamento fisico

Non sempre sarà possibile, quindi, assicurare il distanziamento permettendo a tutti gli studenti di essere presenti in aula. In questo senso gli esperti spingono per impiegare investimenti e risorse nell'ottimizzazione degli spazi, favorendo allo stesso tempo dotazioni organiche adeguate, in modo da riqualificare la scuola italiana. "Le difficoltà connesse alla ripresa delle attività scolastiche nell’emergenza da SARS-CoV-2 potrebbero pertanto trasformarsi in occasioni di rilancio del sistema scolastico in un lavoro complessivo di investimenti per azioni coordinate che mettano al centro dell’agenda politica scuola e salute come elementi strategici", affermano gli esperti.

Misure organizzative, di protezione e prevenzione

Per quanto riguarda una più concreta organizzazione, il comitato tecnico scientifico sottolinea come, per accedere agli ambienti scolastici, sia necessario presentare una temperatura corporea inferiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti, non essere stati in quarantena nelle ultime due settimane e non essere stati a contatto con persone positive nei 14 giorni precedenti. Tuttavia, non è considerato necessario rilevare la temperatura agli ingressi delle scuole, anche per evitare ritardi e assembramenti. Spetterà alle famiglie controllare lo stato di salute degli studenti prima di mandarli a scuola.

Evitare assembramenti

"Saranno da privilegiare tutti i possibili accorgimenti organizzativi al fine di differenziare l’ingresso e l’uscita degli studenti sia attraverso uno scaglionamento orario che rendendo disponibili tutte le vie di accesso, compatibilmente con le caratteristiche strutturali e di sicurezza dell’edificio scolastico, al fine di differenziare e ridurre il carico e il rischio di assembramento", scrivono gli esperti affermando anche la necessità di evitare assembramenti negli spazi comuni, come i corridoi o i bagni. L'utilizzo di tutti gli spazi dovrà essere in questo senso rivisito: "Il distanziamento fisico richiederà inevitabilmente l’adozione di misure organizzative che potranno impattare sul “modo di fare scuola” e che pertanto dovranno essere pensate e proporzionate all’età degli studenti", si legge. Gli esperti ipotizzano anche una collaborazione con le autorità territoriali per aumentare gli spazi didattici dipsonibili.

Banchi a 1 metro di distanza

Andranno riposizionati i banchi nelle aule, ponendoli ad almeno un metro di distanza tra loro. Per gli studenti più grandi continuerà la didattica a distanza alternata alle lezioni in presenza: "Ciascuna istituzione potrà definire, in virtù dell’autonomia scolastica, modalità di alternanza / turnazione / didattica a distanza proporzionate all’età degli alunni e al contesto educativo complessivo. In particolare, per gli ordini di scuola secondaria di I e II grado, al fine di ridurre la concentrazione di alunni negli ambienti scolastici, potranno essere in parte riproposte anche forme di didattica a distanza".

Nelle scuole si dovranno anche pensare dei percorsi differenziati per le aree comuni, come corridoi e cortile, che garantiscano il distanziamento tra le persone ed evitino ogni forma di assembramento. Sia la ricreazione che le attività di educazione motoria dovranno essere preferibilmente svolte all'aperto. Nei casi in cui non fosse possibile, bisognerà mantenere 2 metri di distanza nelle palestre, privilegiando comunque le attività individuali.

Mascherine obbligatorie per tutta la permanenza a scuola

Per quanto riguarda le misure igieniche, prima della riapertura della scuola il Dirigente dovrà assicurare una sanificazione dei locali. Operazioni di pulizia dovranno poi essere eseguite quotidianamente secondo le indicazioni dell'Istituto superiore di sanità e indicate nella circolare del Ministero della salute. Andranno inoltre distribuiti dispenser di gel igienizzante per l'igiene delle mani sia per gli studenti che per il personale scolastico. Il comitato sottolinea come vada comunque favorito in via prioritaria il lavaggio delle mani con acqua e sapone. Infine, si stabilisce che gli studenti debbano indossare la mascherina per tutto il tempo in cui rimangono a scuola: "Gli alunni dovranno indossare per l’intera permanenza nei locali scolastici una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione, fatte salve le dovute eccezioni (ad es. attività fisica, pausa pasto)Al riguardo va precisato che, in coerenza con tale norma, “non sono soggetti all'obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l'uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti". Lo stesso vale per tutto il personale scolastico.

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