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la Repubblica

Coronavirus, Fontana e Gallera ai pm di Bergamo: "Spettava al governo istituire zona rossa". Contestazioni in piazza

Protesta davanti alla procura. Presto sarà ascoltato dai pm che indagano su morti nelle rsa, mancata chiusura dell'ospedale di Alzano e mancata zona rossa anche il presidente di Confindustria Bonometti. Salvini: "Vergognoso convocare Fontana, allora si chiami anche il premier Conte"

L'istituzione della zona rossa nei primi giorni di marzo che avrebbe dovuto isolare Nembro e Alzano Lombardo, i due comuni della Bergamasca dove era stato individuato il secondo importante focolaio di coronavirus in Lombardia, era "pacifico" che fosse una decisione che "spettava al governo", dato che era già stato inviato l'esercito. È quanto avrebbe affermato il governatore lombardo Attilio Fontana sentito oggi per circa due ore in procura a Bergamo. Dichiarazioni in linea con quelle dell'assessore al Welfare Giulio Gallera anche lui convocato come persona informata sui fatti: ieri era stato appunto il turno di Gallera, sentito per oltre tre ore come persona informata dei fatti dai pm di Bergamo che indagano per epidemia colposa sulla riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo e sulle presunte irregolarità nella gestione dei pazienti Covid, sulle morti nelle Rsa e che stanno effettuando approfondimenti sulla mancata istituzione di una zona rossa nella Bergamasca.

Oggi per oltre due ore è toccato al governatore Attilio Fontana, convocato nella stessa veste dalla procura che sta cercando di chiarire tutti i punti dubbi della gestione dell'epidemia di coronavirus in uno dei territori più colpiti. Fontana stamani avrebbe pure fornito, da quanto si è  appreso, chiarimenti sul caso del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano e negato di aver ricevuto "pressioni" dal mondo economico sempre in merito alla mancata creazione di una zona rossa. In più gli sarebbero state poste domande sulle delibere regionali relative alle rsa.

Un presidio di protesta di una ventina di persone si è svolto mentre il governatore era in procura. Tra i cartelli sventolati anche uno con la sua foto mentre indossa una mascherina e la scritta: "Fontana responsabile della strage". Fontana ha lasciato l'edificio della procura presidiato dalle forze dell'ordine, con agenti del reparto mobile della questura in tenuta antisommossa per tenere a distanza i manifestanti, tra cui alcuni sindacalisti e alcuni antagonisti, che gli hanno rivolto grida come "dimettiti" e "vergognati".

Attacca il leader della Lega Matteo Salvini: "Vergognoso convocare Fontana". E presto sarà sentito anche Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia, convocato attraverso la Guardia di Finanza. Nelle prossime ore verrà fissata la data dell'audizione con i pm, che vogliono chiarire anche il ruolo dell'associazione industriale nella mancata decisione di chiudere la zona di Alzano e Nembro quando l'epidemia aveva raggiunto la Bergamasca.

Coronavirus in Lombardia, Gallera dai pm: "Su zona rossa aspettavamo governo"

Varcando l'ingresso secondario della procura, nel tardo pomeriggio di ieri l'assessore ha spiegato a chi gli chiedeva se fosse preoccupato: "No,non scherziamo. Veniamo qui a fare i testimoni. E un atto dovuto. La magistratura sta approfondendo e noi siamo persone che conoscono i fatti. Veniamo qui ad informare".
La deposizione di Gallera, che è avvenuta davanti al procuratore facente funzione Maria Cristina Rota e i pm Silvia Marchina e Paolo Mandurino, ha riguardato tutti i tre temi finiti sotto la lente di ingrandimento della magistratura di Bergamo. L'assessore ha lasciato la procura attorno alle 20,15. Ai pm Gallera avrebbe spiegato che sull'istituzione della zona rossa che avrebbe dovuto isolare Nembro e Alzano Lombardo, i due comuni dove ai primi di marzo era stato individuato il secondo importante focolaio di coronavirus in Lombardia, la Regione "aspettava" che si muovesse il Governo.


Gallera avrebbe affermato, come d'altronde ha sempre dichiarato pubblicamente, che si aspettava che intervenisse l'esecutivo nei giorni della prima settimana di marzo, in pieno allarme. Quando già sembrava che la zona rossa stesse per essere istituita, arrivò la decisione di Roma di trasformare tutta la Lombardia e province di altre regioni in zona 'arancione'. L'assessore sul punto avrebbe anche affermato, ribadendo in sostanza quanto già detto in alcune interviste, che la Regione non ha proceduto perché quando il 5 sono arrivate le camionette dell'esercito, era convinta procedesse il governo. Settimane dopo, disse poi Gallera in una intervista, ci si era resi conto che esisteva una legge che permetteva anche alla Regione di procedere con la creazione della zona rossa nella Bergamasca.

Coronavirus in Lombardia, il vicesindaco attacca Gallera: "Deve andarsene"

"Lo dico all'assessore Gallera e al presidente Fontana che anche il mio papà dorme sonni tranquilli. Purtroppo per la loro incapacità e non per il virus non si sveglia piu". È  lo sfogo di Walter Semperboni, vicesindaco di centrodestra di Valbondione, paese della Val Seriana che ha atteso davanti alla procura di Bergamo con addosso la fascia tricolore l'assessore al Welfare Giulio Gallera per dirgli che "deve andarsene". Semperboni avrebbe voluto parlare con Gallera che "non ha mai risposto a una mia telefonata". Ai giornalisti, ha poi raccontato la tragica storia di suo padre paziente Covid-19 all'ospedale di Piario, nella Bergamasca: "Ho avuto la sfortuna di portare là mio papà. Tutti parlano di Alzano  ma a Piario il primo marzo nessuno tra infermieri e medici indossava la mascherina e i guanti". Il vicesindaco ha spiegato anche che in quei giorni nel presidio sanitario della Valseriana "la situazione era insostenibile. Nel pronto soccorso un giorno saremmo stati in 200. Eravamo tutti accalcati". Dal padiglione di chirurgia "dove hanno messo i pazienti Covid, mio papà mi ha chiamato dicendomi 'mi stanno facendo morire'". Semperboni ha proseguito che "io non chiedo ai politici che mio padre dovesse guarire ma che potesse morire dignitosamente". "Da amministratore libero dico che da Nord a Sud abbiamo politici incapaci - ha concluso -. Gallera se ne dovrebbe andare e Fontana non dovrebbe permettersi di dire che dorme sonni tranquilli". Ma l'assessore è uscito da un altro ingresso della procura.
 

Coronavirus in Lombardia, convocato dai pm il presidente di Confindustria Bonometti

La procura di Bergamo sta indagando sulla mancata chiusura del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo, sulle morti nelle Rsa e sta effettuando approfondimenti sulla mancata istituzione di una zona rossa che avrebbe dovuto interessare i comuni di Alzano e  Nembro. E sarà proprio questo il tema, si presume, dell'audizione di Bonometti. In un'intervista di qualche tempo fa, il presidente di Confindustria lombardia aveva detto: "Nelle riunioni che abbiamo avuto tra fine febbraio e i primi giorni di marzo, la Regione è sempre stata d'accordo con noi nel non ritenere utile, ma anzi dannosa, una eventuale zona rossa sul modello Codogno per chiudere i comuni di Alzano e Nembro". Nelle scorse settimane era stato ascoltato anche il direttore generale della Sanità Luigi Cajazzo che aveva messo a verbale, tra l'altro, che la decisione di riaprire il pronto soccorso di Alzano il 23 febbraio, dopo l'accertamento dei primi due casi di Coronavirus, era stata "presa in accordo con la direzione generale della Asst di Bergamo Est", in quanto era stato assicurato che era "tutto a posto": i locali sanificati e predisposti "percorsi separati Covid e no Covid".