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Nissan, oltre 6 miliardi di perdite

La casa automobilistica nipponica ha dichiarato un rosso in bilancio per la prima volta in unidici anni. Ora via al piano di riduzione dei costi

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[Rassegna stampa] Per la prima volta in undici anni Nissan è stata costretta a dichiarare una perdita: più di 6 miliardi di rosso registrati nell’ultimo esercizio, cifra che ha portato a una serie di decisioni strategiche non facili da adottare per il marchio giapponese, su tutte la chiusura definitiva dello stabilimento di Barcellona.

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Se l’arresto di Ghosn il 19 novembre 2018 aveva aperto un ciclo, l’attuale nuovo numero uno di Nissan Makoto Uchida lo chiude comunicando risultati finanziari in rosso per la prima volta in 11 anni, ma accompagnandoli da un piano di razionalizzazione che punta a costruire una vera collaborazione industriale con l’alleato Renault, a recuperare profitti, ad assumersi costi sociali diventati inevitabili. “Abbiamo imparato dai nostri errori” precisa Uchida, “Nissan ha un potenziale più alto di quello che si percepisce ora”. Il che vuol dire vedere ben oltre il severo riscontro dell’esercizio 2019-20, con una perdita netta di 6,2 miliardi di dollari, fatturato in calo del 14,6% e vendite diminuite del 10,6. Del resto i piani di Uchida sconfessano la forza bruta dei numeri puntando agli utili, con una riduzione della capacità produttiva dai 7,2 milioni di veicoli attuali a 6 entro il 2023, con l’obiettivo di raggiungere una quota ideale di 5,4. Spunta una logica con l’arrivo di 12 nuovi modelli nei prossimi 18 mesi e l’i n n al z amento del tasso di motorizzazioni elettrificate, che arriverà entro il 2023 al 60% in Giappone, al 23 in Cina e al 50 in Europa, dove è stato annunciato l’arrivo sulle vetture di segmento B e C delle soluzioni ibride e- Power, quelle che richiedevano la maggior collaborazione di Renault. Controparte dell’alleanza voluta da un Ghosn finito latitante. E con cui oggi c’è la libertà di trattare da soci. […]