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la Repubblica

CasaPound, Raggi ci riprova: lettera al governo: “Sgomberateli”

La sindaca scrive a Mef e Difesa chiedendo lo sgombero della sede di via Napoleone III. E a Ostia due giovani aggrediti dopo il corteo antifascista

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Il Campidoglio scrive ancora una volta al ministero dell'Economia per sfrattare CasaPound dall'Equilino. Ma questa volta la sindaca Virginia Raggi bussa anche alla Difesa, perché il gruppo di ultradestra dal 30 aprile occupa anche una serie di prefabbricati realizzati a Ostia negli anni ' 50 e oggi di proprietà dell'Aeronautica militare. Nella doppia missiva inviata ieri ai dicasteri guidati dai due dem Roberto Gualtieri e Lorenzo Guerini ( ma non alla grillina Lucia Azzolina, titolare del Miur a sua volta parte in causa nel caso di via Napoleone III) la prima cittadina tira dritto. " In assenza di palesi iniziative - si legge nella nota - nonché di un riscontro, mi corre l'obbligo di sollecitare lo sgombero".

Toni perentori. Anche se i due ministeri in realtà si sono già mossi. Tanto per l'Esquilino che per il blitz sul litorale, perché i fascisti del terzo millennio si starebbero preparando a cambiare sede. Dopo aver passato più di 15 anni a due passi dalla stazione Termini, causando un danno da 4,5 milioni di euro allo Stato e scroccando pure la corrente, le tartarughe frecciate puntano al trasloco nel X Municipio. Più per costrizione che per scelta: l'ex direttore del Demanio, il prefetto Riccardo Carpino, ha portato il caso in procura, scritto alla prefettura (sentendosi rispondere che l'occupazione di via Napoleone III non è in cima alla lista delle priorità) e notificato lo sfratto a CasaPound. Un atto contro cui Cpi ha presentato ricorso alla Presidenza della Repubblica e su cui deciderà il Consiglio di Stato: dopo tanto tergiversare, l'occupazione è appesa a un filo. Per quella di Ostia è stato invece il sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, ad annunciare la denuncia ai carabinieri.

Insomma, gli squadristi guidati da Gianluca Iannone hanno il fiato sul collo. Così, con le spalle al muro, hanno deciso di alzare il livello di tensione. Poco importa del Covid e delle norme anti- assembramento: dopo il blitz al Villaggio Azzurro, hanno insultato la prima cittadina grillina in visita a Ostia e mercoledì se la sono presa con i più giovani dei partecipanti alla manifestazione antifascista convocata dall'Anpi.

Appena finita la marcia, attorno alle 20.15, tre giovani militanti si sono scagliati contro i coetanei dei centri sociali: "Che c... state a fa'". La polizia ha subito diviso i gruppi. Poco più tardi, tempo un quarto d'ora, il confronto si è spostato in piazza Tor San Michele. " Erano le 20.30 - racconta a Repubblica un testimone - e ho sentito urlare. C'erano 20 ragazzi vestiti di nero con t- shirt con simboli e slogan dell'estrema destra. Hanno preso di mira tre ragazzi. Ne hanno buttato uno a terra e lo hanno preso a calci " . Una spedizione punitiva contro chi aveva appena partecipato alla manifestazione, interrotta solo dalla minaccia di un passante di chiamare la polizia.

Due episodi seguiti da un terzo su cui indagano gli agenti del commissariato Lido. Attorno alle 23, stavolta in via delle Azzorre, a Nuova Ostia, un gruppo di 30enni con la testa rasata e la barba lunga se l'è presa con dei ragazzini tra i 17 e i 18 anni. Scatta la rissa, risolta con una "puncicata" al gluteo di uno dei minorenni. Nessun collegamento con CasaPound. Almeno per ora.