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(ansa)

la Repubblica

Da oggi mascherina obbligatoria in tutti i centri abitati del Piemonte anche all'aperto

Il provvedimento in vigore fino alla mezzanotte del 2 giugno, multe da 400 a 3mila euro ma il prefetto promette clemenza

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Da stamattina e fino alla mezzanotte del 2 giugno scatta l'obbligo di mascherina in Piemonte. Una stretta che arriva proprio ora che i contagi da coronavirus finalmente consolidano il trend in discesa, ma che serve per non vanificare gli effetti del lockdown. Naso e bocca coperti sempre, quindi, all'aperto e al chiuso. Tranne che a casa propria, purché non ci siano ospiti. In quel caso, resta valido l'obbligo di proteggersi. Così come al parco, in cortile, nell'isolato di casa o a cento chilometri: se si è in un centro abitato si deve avere sul volto la mascherina.

Sono esclusi solo i bambini sotto i sei anni o chi ha patologie incompatibili con il dispositivo di protezione. Si può spostarsi a volto scoperto anche se si fanno attività fisiche o motorie, purché nel rispetto delle distanze di sicurezza. Insomma, nessuno vuol più vedere le scene della movida dello scorso week end, e nemmeno quelle di lunedì pomeriggio, con migliaia di torinesi accalcati, vicini e senza protezioni, sulla scalinata della Gran Madre e in piazza Vittorio Veneto per salutare il passaggio delle Frecce tricolore sui cieli di Torino.


Ieri un vertice tra Regione e Prefettura ha definito le sanzioni per chi non rispetterà l'obbligo. Sono le stesse già in vigore per chi viola il decreto del governo: multe da 400 a 3 mila euro, con la possibilità di decurtarle del 30 per cento se si pagano entro cinque giorni. In campo le forze dell'ordine e gli agenti della polizia municipale. "Non saremo in nessun modo cattivi - prova a rassicurare il prefetto di Torino Claudio Palomba - ma l'obiettivo di questa misura è chiaro: evitare gli assembramenti e la crescita dei contagi che si sta verificando in altre regioni, dove le regole del distanziamento sono state sottovalutate. Siamo di fronte a un fine settimana lungo - aggiunge il prefetto - di bel tempo ed è comprensibile che le persone vogliano uscire e vedere i conoscenti: ma è fondamentale farlo in sicurezza per proteggere noi stessi, chi è più fragile e pure le attività economiche che hanno bisogno di restare aperte e lavorare".

Insomma una mascherina "fissa" per 5 giorni, per evitare un nuovo lockdown, o qualcosa che comunque somigli a ciò che abbiamo vissuto nelle scorse settimane. La misura, per ora, è considerata temporanea.