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Vista scudetto

Dal governo il via libera: si giocherà a porte chiuse ogni tre giorni. ll 20 giugno ritorna la serie A dopo uno stop di tre mesi: 12 turni (più recuperi) per decidere chi sarà campione

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TORINO. Sarà (forse) un calcio diverso. Ma i verdetti verranno decisi sul campo. L’Italia che si rimette in moto, o prova a farlo, è anche quella del pallone perché serie A e B ripartiranno il 20 giugno, la C ancora non si sa quando, come e se.

Annunciato, il via libera è arrivato al termine di poco meno di un tempo (45’) vissuto via telefono dal ministro per lo Sport Spadafora con i vertici di ogni componente del nostro calcio: Figc, Leghe, sindacato giocatori ed allenatori, arbitri. Poi, il colloquio con il premier Conte e l’ultimo atto: il campionato può riprendere.

Il primo passo

Il 20 giugno la A e la B. Prima, le semifinali di ritorno e la finale di Coppa Italia: l’idea è di mettere in agenda Juve-Milan per il 13 e, il giorno dopo, Napoli-Inter con l’assegnazione del trofeo di mercoledì.

La ripartenza del calcio è il primo passo di una Fase Tre dove non mancano possibili ostacoli sul cammino. La stagione può ricominciare, ma lo fa dentro a un quadro che resta di profonda incertezza. «La Figc - così Spadafora - mi ha assicurato che esiste un piano B con playoff e playout, ma anche un piano C con la cristallizzazione della classifica...». Piano B o C, vie d’uscita che il Consiglio federale di giovedì prossimo definirà e che scatteranno davanti ad una nuova, brusca, frenata. Il tema più delicato rimane quello della quarantena nel caso un giocatore o membro dello staff dovesse risultare positivo: il modello tedesco è auspicato, ma ancora non previsto dal protocollo adottato per la ripresa del campionato. Per il Comitato tecnico scientifico governativo il punto resta quello di partenza: se si dovesse riscontrare una nuova positività scatterebbe la quarantena per il contagiato e l’isolamento di due settimane per il resto del gruppo sottoposto a test ogni 48 ore.

Il rischio di un nuovo stop

Così come previste, le modalità dettate dal protocollo della Fase Tre trasformerebbero la ripartenza in un cammino fin troppo esposto a nuovi stop e al rischio di non trovare tutte le finestre utili per arrivare al traguardo delle dodici giornate più i quattro recuperi ancora in calendario se più partite venissero rinviate. «Al momento - continua Spadafora - il Comitato scientifico esclude che si possa allentare e ha confermato la necessità imprescindibile della quarantena fiduciaria nel caso di positività». Il calcio torna in campo e spera di non dover dar vita al piano B o C, ma di poter far suo quel modello tedesco che, se il trend dell’emergenza sanitaria dovesse continuare come in queste ore, potrebbe rientrare nelle indicazioni approvate dagli esperti governativi.

Dal 20 giugno via alla corsa scudetto, ai sogni d’Europa e alla lotta per la sopravvivenza in stadi chiusi al pubblico. Si giocherà ogni tre giorni con l’obiettivo di far calare il sipario sul campionato entro il 2 agosto per lasciarsi lo spazio fino al 20 dello stesso mese per mettere in scena le gare, eventualmente, da recuperare. Il 20 giugno si potrebbe ricominciare da Inter-Sampdoria, Torino-Parma, Atalanta-Sassuolo e Verona-Cagliari, i quattro duelli sospesi. O, per una questione di immagine, dall’intera ventisettesima giornata. Oggi il nuovo calendario.