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la Repubblica

Migranti, tre sbarchi in poche ore, Lampedusa di nuovo in emergenza

Sono 185 migranti sbarcati sull'isola a bordo tre barche in legno, la prima sicuramente proveniente dalla Libia dove le motovedette della guardia costiera di Tripoli hanno riportato indietro altre 200 persone

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Una barca dietro l'altra, fin dentro il porto di Lampedusa. Altri 185 migranti che sbarcano sull'isola arrivando a poche ore di distanza su tre barche in legno, la prima sicuramente proveniente dalla Libia dove, nelle stesse ore, le motovedette della guardia costiera di Tripoli riportano indietro altre 200 persone. 
 
Un'altra giornata di partenze dalla sponda africana dove l'Oim segnala, con grande preoccupazione, un massacro in un centro di detenzione non ufficiale dove 30 migranti sono stati uccisi dai trafficanti e altri 11 sono rimasti gravemente feriti per motivi non ancora chiari. A Lampedusa, dunque, è di nuovo emergenza. L'hotspot con oltre 200 persone è già ben oltre la capienza e la nave per la quarantena che staziona tra l'isola e le coste dell'agrigentino sta già ospitando altri migranti in isolamento.
 
Il primo barcone è arrivato nel pomeriggio con 85 persone a bordo proveniente da Zwara mentre altre due imbarcazioni, una di 52 l'altra di 48 erano date in avvicinamento all'isola dove sono approdate in serata.
Dopo gli arrivi a raffica dalla Tunisia dei giorni scorsi ora sembrano riprese le partenze anche dalla Libia dove l'Organizzazione internazionale per le migrazioni ha dato notizia esprimendo forte condanna dell'uccisione di 30 migranti a Mezda, a sud ovest di Tripoli.
 
"Questo crimine insensato ci ricorda ancora una volta quali siano gli orrori che i migranti subiscono per mano dei trafficanti in Libia - dice il capomissione dell'Oim  in Libia Federico Soda - questi gruppi criminali approfittano dell'instabilità e della situazione di insicurezza nel Paese per dare la caccia a persone disperate e approfittare della loro vulnerabilita'". L'Oim denuncia che migranti soccorsi in mare e riportati indietro sono scomparsi e  non si riesce a sapere quali sono le condizioni delle oltre 4.000 persone riportate indietro dalla guardia costiera dall'inizio dell'anno.

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