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Calendario, incertezze e concomitanze

Per il calendario della Formula 1 non c'è ancora stato il via libera, a causa dell'incertezza dei governi sulle deroghe alle quarantene e pure per delle complicate concomitanze da sistemare

[Rassegna stampa] – Prima di trasformare la bozza di calendario in qualcosa di davvero concreto, Liberty Media e la FIA devono tenere in conto due grandi dilemmi: le quarantene imposte dai governi ai viaggiatori e la concomitanza con la MotoGP addirittura non più sul piano dello stesso giorno, ma pure dello stesso fuso orario e del luogo. Un caso emblematico potrebbe essere quello del 6 settembre, con una possibilità che ci siano contemporaneamente la F1 a Monza e la MotoGP a Misano.

I team hanno finalmente in mano un calendario che la FIA però non riesce ancora a ufficializzare in attesa che Boris Johnson conceda la deroga alla quarantena in vista del GP di Gran Bretagna. Si tratta di una bozza ancora parziale: arriva sino al sei settembre, quando si correrà a Monza (lo stesso giorno della MotoGP a Misano). Troppo incerta la situazione in America per inserire Austin, Città del Messico e soprattutto San Paolo del Brasile nel nuovo elenco. Rinviato il ritorno di Zandvoort al 2021, la ripartenza della F1 come previsto è fissata per il 5 luglio a Zeltweg dove si correrà anche il 12. L’incertezza britannica ha spinto Liberty a invertire le date con l’Ungheria, una sola gara, il 19 luglio. Quindi uno stop di due settimane per garantire la quarantena eventuale ai team inglesi, e si ripartirà da Silverstone nelle prime due domeniche di agosto. Abbassata la bandiera a scacchi, i team dovranno affrontare un viaggio di 1600 chilometri per raggiungere Barcellona, dove si correrà il 16. Nuova domenica a motori spenti e poi Spa e Monza confermate nelle loro date originarie. Che cosa accadrà dopo resta un’incognita: Liberty si muove con prudenza perché vuole evitare di cancellare ancora corse. Pressoché scontato che il mondiale si concluderà tra Bahrain e Abu Dhabi, preceduti da un probabile recupero della Cina prima o dopo il Giappone. Ma Singapore? E Sochi? L’organizzatore di Marina Bay ha sottolineato che senza pubblico non ci sarà il Gran Premio, mentre i russi auspicano porte aperte. Se dovessero saltare subentrerebbe Hockenheim“.

Andrea Cremonesi, La Gazzetta dello Sport