Usa, il primo attacco di Trump a Facebook, Twitter e Google
Firmato l’Ordine esecutivo contro i social che 'hanno potere illimitato'.
by Daniele RosaE’partita la guerra di Donald Trump contro i social media. Il Presidente ha firmato ieri un ordine esecutivo 'per difendere-come ha detto parlando dalla Sala Ovale-la libertà di parola da uno dei pericoli più gravi che ha dovuto affrontare nella storia americana".
“Pochi monopoli sui social media controllano-ha continuato il Presidente- una grande parte di tutte le comunicazioni pubbliche e private negli Stati Uniti. Hanno il potere incontrollato di censurare, limitare, modificare, modellare, nascondere, alterare, praticamente qualsiasi forma di comunicazione tra cittadini privati e un vasto pubblico".
L'ordine cerca di ridurre il potere delle grandi piattaforme social reinterpretando una legge del 1996 che protegge i siti Web e le società tecnologiche dalle azioni legali. Esperti legali bipartisan hanno sollevato dubbi sulla incostituzionalità della proposta per due motivi: potrebbe violare i diritti del Primo Emendamento delle società private e intenderebbe eludere gli altri due rami del Governo.
Trump si è comunque dichiarato sicuro che le ’società apriranno cause’ ma è una guerra che, per il Presidente, ‘vale la pena di combattere.
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Il warning che Twitter ha messo sopra i messaggi del Presidente giudicandoli di fatto inaffidabili è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.Trump si è sentito minacciato soprattutto per l’avvicinarsi delle presidenziali di novembre.
Apparentemente ’l’attacco di Twitter potrebbe essere un regalo per il Presidente americano. In ogni caso, secondo il responsabile della campagna di Trump, Brad Parscale, nessun investimento verrà più fatto sul social che ha tentato di ‘influenzare intenzionalmente la campagna denigrando il Presidente’.
Da sempre si sa che il tycoon considera i messaggi di Twitter un filo diretto con gli elettori, senza le interferenze dei molti media che, per la maggior parte, gli sono contrari.
In ogni caso l’Ordine non è che il primo passo di una lunga ed estenuante battaglia legale e politica.
Trump ha giocato la prima carta. A Facebook, Google e Twitter spetta la seconda.