Lungo e articolato post su facebook

Autostrade, Di Battista: "Revoca delle concessioni rafforzerà lo Stato"

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GENOVA - Mette in guardia dalla "infodemia", cioe' dalla "circolazione ossessiva di informazioni che caratterizza il mondo di oggi", che rappresenta "un pericolo", perche' "sappiamo un mucchio di cose, siamo esperti di gossip, ci indigniamo per le gaffe dei politici ma poi dimentichiamo troppo in fretta quel che conta davvero per il nostro futuro e, nel caso di Autostrade, per la nostra sicurezza". Alessandro Di Battista torna a battere sul nodo Autostrade e, in un lungo e articolato post su Facebook, ribadisce che "revocare le concessioni ai Benetton non e' solo un atto di giustizia e di rispetto verso i morti di Genova e le famiglie, e' un atto politico che diverrebbe un precedente drammatico per i capitalisti senza scrupoli".

"Revocando le concessioni ai Benetton - dice ancora l'ex deputato M5s - le multinazionali, finalmente, saprebbero che in Italia nessuno, nemmeno chi ha incassato 10 miliardi di utili negli ultimi 10 anni, potra' sentirsi al di sopra dell'interesse generale del Popolo italiano". "Non sono uno statalista, degli oltre 260.000 euro che ho restituito alla collettivita' tagliandomi lo stipendio da parlamentare, circa 210.000 euro li ho versati in un fondo a sostegno delle piccole e medie imprese private. Tuttavia, quel che ci dovrebbe rammentare il dramma del Covid-19 e' l'importanza dello Stato!", rivendica Di Battista nel segnalare che "uno dei modi che abbiamo per rafforzare lo Stato e' la gestione pubblica di asset strategici come le Autostrade svendute ai potenti di turno in cambio di pochi denari e parecchi finanziamenti ai partiti". "E' dura, lo so. Tutto cio' che era pubblico e funzionava e' stato smantellato per gridare 'privato e' sempre meglio' ed il potere di gruppi industriali e finanziari come i Benetton - ai quali sono destinati numerosi rilievi nel corso del post - e' immenso. Ma qui si vede la forza della Politica e soprattutto la maturita' e l'unione - sottolinea ancora - del nostro popolo".