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La scuola a settembre: mascherina, ingresso ritardato e didattica a distanza

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Il rapporto del comitato tecnico scientifico è stato consegnato al ministero dell’Istruzione: dice che a scuola si andrà a settembre, ma con regole precise

Si andrà a scuola con la mascherina dai sei anni in su. È questa la principale indicazione che arriva dal rapporto del comitato tecnico scientifico consegnato al ministero dell’Istruzione. Come in tutti gli altri luoghi chiusi è necessario mantenere la distanza di un metro, in aula e nel corridoio.

INGRESSO
Non ci sarà la misurazione della febbre all’ingresso, ma non dovrà, obbligatoriamente, andare a scuola chi ha sintomi influenzali come tosse o raffreddore. Gli studenti e il personale dovranno essere sfebbrati da almeno tre giorni per poter essere ammessi a scuola. All’ingresso sarà predisposto un punto di lavaggio delle mani.

Per mantenere il distanziamento sociale anche gli ingressi dovranno essere scaglionati. Le scuole che hanno più ingressi dovrebbero differenziarli per classi e comunque differenziare entrate e uscite. Il consiglio del comitato per i ragazzi più grandi, che vanno da soli, è di posticipare l’ingresso fra le 9 e le 10 per evitare assembramenti sui mezzi pubblici fra le sette e le otto del mattino.

MASCHERINA
La mascherina potrà essere tolta solo durante i pasti e per le interrogazioni. Sono esonerati gli studenti disabili e avranno ulteriori protezioni gli insegnanti di sostegno quando non sarà possibile mantenere il distanziamento. Gli alunni della scuola dell’infanzia non dovranno indossare la mascherina, gli insegnanti avranno invece mascherina, guanti e protezione per gli occhi.

ORARIO
Saranno poi le scuole a dover definire la gestione della didattica per poter ridurre le ore di permanenza a scuola. C’è la possibilità di turnazione, di utilizzo del sabato, di riduzione dell’ora di lezione a 40 minuti. Non scompare la didattica a distanza per medie e superiori. Per rispettare il metro di distanziamento in classe non ci potrebbero essere più di 15 bambini, con classi divise a metà a seguire lezioni diverse.

Per restare sui livelli di istruzione e gestione delle classi servirebbe il 10-15%di insegnanti in più, tra 80 e 120 mila. Dovranno essere riportati all’insegnamento diretto i 50 mila docenti entrati con il potenziamento della Buona scuola.

APERTO
All’aperto dovrà essere svolta, il più possibile l’attività fisica. Se si farà in palestra la distanza dovrà essere di due metri e l’attività dovrà essere individuale, niente sport di squadra. Anche l’intervallo, se possibile va fatto all’esterno. Negli spazi comuni delle scuole ci deve essere la segnaletica per il distanziamento. Dovrà essere giornaliera la pulizia e le finestre dei bagni dovranno essere sempre aperte. Per la mensa ogni scuola dovrà trovare una propria soluzione con i distanziamenti e, in ultima analisi, un «lunch box» da mangiare in classe.

Per ampliare gli spazi il comitato lancia un censimento di tutte le aree pubbliche e private che potrebbero essere disponibili nei diversi comuni. Se necessario, si potrà usare il sabato nelle scuole dove adesso è libero. Sono consigliate le lezioni all’aperto, alle mostre, nei musei, magari con convenzioni settimanali. Entro il 10 giugno il ministero dell’Istruzione dovrebbe presentare le linee guida per la ripartenza.