Coronavirus. In Lombardia al via la commissione di inchiesta. A presiederla Patrizia Baffi (IV). Ma Pd-M5S non ci stanno e pensano a una commissione “alternativa”
L’opposizione contesta a Baffi, eletta con i soli voti del centrodestra, di non essere rappresentativa della minoranza. Baffi rassicura che la sua sarà una presidenza “di garanzia”, ma Pd e M5S minacciano di non partecipare ai lavori e costituire una commissione alternativa. La Commissione consiliare, intanto, si riunirà per la prima volta l’8 giugno e poi ogni lunedì per 1 anno. Tre gli strumenti principali su cui svilupperà la sua attività: audizioni, raccolta di tutti gli atti emanati dal Governo e dalla Regione, la raccolta di tutti i dati disponibili di carattere epidemiologico, sierologico, farmacologico e anatomo-patologico.
- È pronta a partire, tra le polemiche, la “Commissione di inchiesta sull’emergenza Covid-19” della Regione Lombardia. Ragione dello scontro, l’elezione, a presidente della Commissione, di Patrizia Baffi (Italia Viva) votata dalla maggioranza e per questo fortemente contestata da Pd e M5S, che non la ritengono rappresentativa dell’opposizione.
“L'aver convocato l'ufficio di presidenza senza riflettere preventivamente sul fatto che la commissione rischia unicamente di fiancheggiare la volontà di non fare davvero luce su quanto accaduto, chiaramente perseguita dalla Lega, indica le reali intenzioni della presidente”, ha affermato il capogruppo del Pd al Consiglio regionale della Lombardia, Fabio Pizzul, in occasione, ieri, della prima riunione dell’Ufficio di presidenza di presidenza della commissione.
Pizzul ha quindi sollecitato le dimissioni di Baffi e degli altri membri dell'ufficio di presidenza”, il Vice Presidente Mauro Piazza (Forza Italia) ed Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) in qualità di Consigliere Segretario. “Questo - ha detto Pizzul - è l'unico gesto che consentirebbe di riaprire un dialogo con la maggioranza a cui non ci siamo mai sottratti e che è stato negato dal veto della Lega nei confronti del Partito Democratico. In assenza di novità che ci ostiniamo ad auspicare, domattina formalizzeremo al presidente Fermi le dimissioni dei nostri tre consiglieri (Gianni Girelli, Jacopo Scandella e Carmela Rozza) dalla Commissione d'inchiesta e daremo vita, in accordo con i consiglieri del Movimento 5 Stelle e con gli altri consiglieri di opposizione che intenderanno aderire, a una commissione d'inchiesta alternativa”.
Per Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia. “con l’elezione di una presidenza non neutrale, la Commissione d’inchiesta non ha senso di esistere: è una farsa. Alle minoranze spetta la presidenza della Commissione e le nostre indicazioni, con 28 voti su di un candidato, sono state chiarissime. La maggioranza ha eletto una sua candidata, che fa parte di Italia Viva, partito che oggi entra a tutti gli effetti nel centrodestra. È lo stesso gruppo politico che proprio questa mattina ha salvato Salvini da un processo a Roma. Evidentemente la Lega gli ha restituito il favore in Lombardia e, visti i gravi errori che ha commesso nell’emergenza, ha scelto una commissione d’inchiesta schierata a suo favore”.
“La maggioranza - secondo Violi - ha paura delle proprie responsabilità. Non parteciperemo ai lavori di una Commissione d'inchiesta che non offre nessuna garanzia per una valutazione imparziale della gestione dell'emergenza Covid-19 della Regione Lombardia e un discorso complessivo sulla sanità lombarda. Per parte nostra stiamo valutando la possibilità di avviare un gruppo di lavoro delle minoranze sulla pandemia”.
Dai microfoni di Aria Pulita, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha escluso che ci siano “inciuci" tra la Lega e Italia Viva di Renzi: ”Non vedo e non sento Renzi da tempo e se alcuni dei senatori, anche di 5 Stelle hanno riconosciuto che il blocco degli sbarchi, la lotta agli scafisti e alla tratta di esseri umani era un mio dovere da Ministro e non un reato ne sono contento perché è la mia convinzione ed è quella della maggioranza degli italiani, e non e' frutto di nessun inciucio. Da Renzi mi separano distanze stellari”, è stata la risposta di Salvini alla domanda in merito alle polemiche per l’elezione di Baffi.
Da parte sua, l’esponente lombarda di Italia Viva, parlando all’Ansa, ha assicurato che la sua sarà una presidenza di garanzia. “Non ci sono i presupposti per le dimissioni. Io sono sta eletta regolarmente, non c'erano accordi di nessun tipo con nessuno, dentro una minoranza che comunque era già spaccata perché c'erano più candidature. La mia politica non urlata e non faziosa è un elemento di garanzia di per tutti”.
La Commissione terrà i suoi lavori ogni lunedì pomeriggio alle ore 14.30, così da evitare sovrapposizioni con gli altri appuntamenti di Commissione e Consiglio, solitamente calendarizzati negli altri giorni della settimana. La prima riunione è prevista per lunedì 8 giugno: nell’occasione l’Ufficio di Presidenza sottoporrà alla Commissione il programma di lavoro individuato e condiviso oggi, perché possa essere approfondito e integrato con ulteriori contributi e indicazioni avanzate dai Commissari.
Tre, spiega una nota del Consiglio Regionale, gli strumenti principali su cui si svilupperà l’attività della Commissione d’inchiesta. Il primo sarà quello delle audizioni con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti e che hanno avuto ruoli e responsabilità nella gestione dell’emergenza Covid-19 e con tecnici, professionisti ed esperti del settore: la prima audizione dovrebbe vedere la presenza in Commissione dell’Assessore regionale Giulio Gallera e della Direzione Generale Welfare.
Il secondo prevede la raccolta documentale di tutti gli atti, i provvedimenti, i decreti e le circolari emanate dal Governo e dalla Regione, che andranno a comporre in ordine cronologico tre elenchi comparati distinti tra quanto di derivazione e competenza regionale lombarda e quanto invece nazionale e delle altre Regioni italiane.
Il terzo e ultimo strumento sarà costituito infine dalla raccolta di tutti i dati disponibili di carattere epidemiologico, sierologico, farmacologico e anatomo-patologico a livello lombardo e nazionale perché possano poi essere oggetto di una dettagliata e complessiva analisi di carattere scientifico.
In occasione della prima seduta verrà infine proposto ai Commissari di suddividere il lavoro individuando alcuni macrotemi, tra i quali le “zone rosse”, le modalità di effettuazione dei tamponi, l’Ospedale in Fiera a Milano, i trattamenti sanitari, clinici e farmacologici adottati e il tema degli approvvigionamenti e dei dispositivi di protezione individuale.
“Come minoranze abbiamo chiesto l’istituzione di questa Commissione d’inchiesta, la prima in Europa, perché consapevoli che dobbiamo fare chiarezza, verificare gli errori e appurare le responsabilità – dichiara nella nota Patrizia Baffi - ma credo anche che questa Commissione rappresenti per Regione Lombardia una grande opportunità per contribuire a fare una autodiagnosi che aiuti a definire e individuare una cura efficace. Il piano di indagine che proporremo alla Commissione vuole essere un segnale chiaro che si vuole andare a fondo, senza sconti a nessuno. Ci aspetta un percorso importante che necessita sicuramente della presenza e del contributo di tutte le forze politiche, in particolare quelle che per prime l’hanno sollecitata e il cui contributo è fondamentale per il valore e il buon esito dei lavori della Commissione”.
La Commissione, dovrà concludere i propri lavori entro 12 mesi: le sedute si svolgeranno sempre a porte chiuse, gli atti e i verbali delle audizioni saranno secretati e non ne sarà consentito l’accesso a persone esterne alla Commissione.