Signorelli (Uni. San Raffaele): “In Lombardia segnali positivi. Rt non è l’unico indicatore”
Durante la diretta trasmessa ieri da "Lombardia Notiziè”, Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e all'Università di Parma, ha sostenuto come occorra “leggere tutti gli indicatori”. Perché “più che ai dati della singola giornata è necessario fare attenzione ai trend che, in Lombardia, sono in diminuzione. Tutto lascia intendere, dunque, che possiamo guardare avanti con un moderato ottimismo”.
- “Non esiste solo l'indicatore 'RT' per stabilire se una ragione è più o meno a rischio. L'algoritmo su cui si basa l'Istituto Superiore di Sanità fa infatti riferimento a 21 valori che esaminano i singoli aspetti di questa malattia (ricoveri, dimissioni, guarigioni, nuovi casi, e altri)". Lo ha detto il professor Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all'Università Vita e Salute San Raffaele di Milano e all'Università di Parma, intervenendo durante la diretta trasmessa da 'Lombardia Notizie’ sulla propria pagina Facebook.
"Bisogna leggere tutti gli indicatori - ha spiegato Signorelli - e avere molta cautela, in particolare per quelli che derivano da nuovi casi. Piu' che ai dati della singola giornata è necessario fare attenzione ai trend che, in Lombardia, sono in diminuzione. A oggi infatti calano i ricoverati in terapia intensiva e negli ospedali. Tutto lascia intendere, dunque, che possiamo guardare
avanti con un moderato ottimismo”.
“E' importante - ha proseguito Signorelli - sottolineare un altro segnale importante: in Lombardia, dove c'è una centrale unica per le chiamate di emergenza urgenza, nelle ultime settimane si è tornati, per le urgenze di tipo respiratorio, ai livelli antecedenti il Covid, con pochissimi pazienti nei Pronto Soccorso e quasi nessuno grave da determinare accessi alla terapia intensiva".