Specchio dei tempi, le lettere del 28 maggio
Un lettore scrive:
«Non conosco i senatori Verducci, Iori e Rampi, ma devono avercela messa tutta per stanare e risolvere il vero e grande problema che affligge la scuola: i voti. L’allegro trio, in un momento di difficoltà enorme per l’Istituzione Scolastica, ha partorito l’idea di eliminare i voti e ritornare ai giudizi, perché, sempre secondo loro, un 4 può essere un macigno. Al contrario di una serie di parole avrebbero un peso minore sulla psiche del bambino. Questo palleggiare tra voti e giudizi lo abbiamo visto mille volte per non traumatizzare i pargoli. Ora, mi viene da pensare si voglia crescere individui fragili e inconsapevoli che il poco impegno sia qualcosa di negativo e che tutto sia facilmente fruibile, scuola compresa. La mia generazione ha sempre avuto a che fare con i voti, e l’unico trauma era la ciabatta di mamma che centrava l’obiettivo molto meglio di tante inutili parole».
Luciano Simonetti
Un lettore scrive:
«Poliambulatorio Asl di via Monginevro. Apertura ore 8: circa 40 persone in coda sul marciapiede esterno. Non c'è filtro pre-ingresso così si rischia di fare anche due ore di coda per scoprire che il servizio richiesto non è usufruibile. Tra le 8,10 e le 8,20 entrano nell’edificio tre baristi con colazioni assortite: cappuccini, spremute, croissant e panini. Ma è normale che il personale entrato in servizio alle 8 faccia colazione in ufficio pochi minuti dopo? Privatizzando migliorerebbe il rendimento!».
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Un lettore scrive:
«La Regione Piemonte ha finalmente concesso di effettuare i test sierologici presso laboratori privati autorizzati che però non possono eseguire il tampone rinofaringeo. Ho 70 anni, se risultassi positiva verrei di nuovo messa in lockdown a tempo indeterminato visto quanto dichiarato dalla Regione rispetto alle priorità di esecuzione del tampone. Invece se lavorassi ancora, la mia azienda potrebbe farmi fare il tampone subito. Questa è una discriminazione per una parte della cittadinanza, sanabile autorizzando i laboratori ad eseguire i tamponi molecolari».
Fabrizia Gotta
Un lettore scrive:
«Il Sindaco lamenta che a settembre non ci saranno i soldi per la raccolta rifiuti ma, girando per la città, mi imbatto in alcuni lavori pubblici. Due esempi: per un cancello ad un giardinetto, di cui tra l'altro non ne capisco la necessità, nove professionisti, 450 giorni di lavoro e 530.000 euro. Per una manutenzione, sia pure straordinaria, 15 professionisti e 450.000 euro. Forse per costruire l’Empire State Bulding sono bastati meno professionisti».
Bruno Garella
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