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Bannon riapre la scuola e riparte dall’Italia: «Pechino vuole il dominio e Di Maio non lo capisce»

L’ex ideologo di Trump, i piani, la rottura con il Vaticano

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Steve Bannon ha vinto: può aprire la sua «scuola dei gladiatori del populismo e nazionalismo» nella Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone. «Sapevamo di avere la legge dalla nostra parte», dice l’ex stratega di Donald Trump al telefono da Washington.

La vittoria in tribunale

Il Tar di Latina, l’altro ieri, ha annullato un provvedimento del Ministero dei Beni Culturali che revocava l’assegnazione dell’abbazia alla Dignitatis Humanae Institute, l’associazione legata a Bannon. L’atto è partito tardi — ha deciso il Tar — quand’era scaduto il limite di diciotto mesi dall’assegnazione della concessione. Il ministero ricorrerà al Consiglio di Stato, ma Bannon annuncia che il 1° giugno l’Accademia aprirà le iscrizioni e i corsi partiranno il 1° luglio, in remoto, a causa della pandemia. «Speriamo che gli studenti possano recarsi di persona al monastero per la primavera del 2021, ma dipenderà da un’eventuale seconda ondata di contagi». Da anni Bannon afferma che è in corso uno scontro tra l’Occidente giudaico-cristiano e la Cina, «la battaglia contro un partito radicale che non si fermerà davanti a nulla per il dominio del mondo». Le iscrizioni alla scuola sono aperte «a persone di ogni gruppo etnico e religione. Non vogliamo convertirli alla fede giudaico-cristiana ma diffonderne i capisaldi. L’ho predicato per due anni girando l’Europa ed è più pressante che mai nella settimana in cui il Partito comunista cinese reprime le libertà di Hong Kong. All’orizzonte si addensano nubi di guerra. L’Europa deve capire che siamo di nuovo nel 1938».

Perché vuole aprire la scuola proprio in Italia?
«Sarebbe stato facile mollare il progetto, realizzarlo altrove, non affrontare enormi spese legali. Ma credo nel popolo italiano e nell’importanza simbolica di Roma. E ora avete Di Maio e i Cinque Stelle che hanno ceduto al Partito comunista cinese, a una dittatura totalitaria, per i soldi e con imbarazzante ingenuità: questa è una delle ragioni per cui rifiuto di abbandonare l’Italia e il monastero».

Il Ministero afferma che Dignitatis Humanae non aveva i requisiti per l’assegnazione dell’abbazia, che l’ha ottenuta con un curriculum gonfiato e documenti falsi sulla solidità finanziaria del progetto, secondo una ricostruzione de «La Stampa».
«Bugie del governo. È una questione puramente politica. Nessuno al mondo in questo momento vuole investire in Italia. Qualcuno vuole prendere un monastero che non vede spese statali da decenni e farne qualcosa che aiuterà la comunità. E loro? Glielo rendono difficile. Avrete una situazione ben peggiore della pandemia, avrete un inferno economico causato da una classe politica corrotta e incompetente».

Intende ancora collaborare con Armando Siri?
«Vogliamo fare partnership con la scuola di Siri e anche con quella di Maréchal (la nipote di Le Pen ndr) ma la nostra sarà più internazionale».

Però avete perso il sostegno all’interno della Chiesa?
«Il Vaticano è un pozzo nero di corruzione, incompetenza e dissolutezza, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno all’Accademia è essere coinvolti con quei mostri».

Il cardinale Raymond Burke, che era presidente onorario dell’istituto ha sottratto il suo appoggio, scrive Reuters, dopo che Bannon ha dichiarato di voler fare un film tratto da un libro sull’omosessualità in Vaticano.