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Imagoeconomica

Spostamenti tra Regioni dal 3 giugno, i turisti stranieri saranno più liberi degli italiani?

Il decreto in vigore non impone alcuna misura di sorveglianza per chi arriva dai Paesi dell’area Schengen e soprattutto non prevede alcuna limitazione di spostamento

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Disparità di trattamento tra chi sta in Italia e chi arriva dall’estero, turisti compresi: è una delle questioni più spinose che dovrà essere affrontata dal governo al momento di decidere se confermare il trasferimento libero tra le Regioni a partire dal 3 giugno. Il decreto in vigore non impone infatti alcuna misura di sorveglianza per chi arriva dai Paesi dell’area Schengen e soprattutto non prevede alcuna limitazione di spostamento. Ecco perché alcuni governatori – Lombardia in testa – contestano l’ipotesi di poter avere un’apertura ritardata di una o due settimane.

La decisione sarà presa sabato nel corso della conferenza Stato-Regioni che si riunirà dopo la “cabina di regia”. Secondo il provvedimento firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte a decorrere dal 3 giugno 2020, «gli spostamenti da e per l’estero possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020, anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali».

Di fronte a questa disposizione appare strano che l’esecutivo possa limitare gli spostamenti interni soltanto per gli italiani. Anche perché la scelta di impedire gli ingressi dall’estero appare impensabile, soprattutto dopo gli impegni presi dal titolare della Farnesina Luigi Di Maio con gli altri governi e le insistenze dell’Italia a garantire la libera circolazione.