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La scatoletta dove la metto? Medaglia agli italiani: la differenziata in lockdown

Nei due mesi di quarantena gli italiani hanno fatto scorte da bunker ma anche raggiunto performance ottimali per il riciclo dell’acciaio. E il Sud fa meglio del Nord

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Passata, carne in scatola, legumi, tonno. Cibo facile da usare e soprattutto da conservare. La spesa al tempo della quarantena ha fatto rispolverare abitudini lontane. I carrelli degli italiani si sono riempiti di detergenti e disinfettanti, tinte per i capelli e guanti ma in particolare di alimenti da bunker, così da accantonare per un po’ il ritornello “ma quando scade?”. Otto settimane di quarantena hanno provocato contraccolpi inevitabili sulle abitudini di spesa degli italiani che sono corsi al supermercato per fare delle vere e proprie scorte da assedio. Con il food confezionato a fare la parte del leone.

Ma nel lockdown gli italiani non hanno dimenticato la raccolta differenziata che è letteralmente volata. Ha fatto risultati, secondo l’osservatorio Ricrea (il Consorzio per il riciclo e il recupero degli imballaggi acciaio) da dieci e lode. I dati sono oggettivi. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, la raccolta degli imballaggi di acciaio è cresciuta del 16 per cento rispetto al 2019, arrivando a superare le 40 tonnellate. Nel Sud Italia la crescita ha fatto segnare addirittura più 35 per cento. E la filiera del riciclo, grazie allo stoccaggio, ha consentito di superare l’emergenza dovuta alla chiusura delle acciaierie.

Barattoli, scatolette, tappi, coperchi e bombolette, quasi nulla è andato perduto. I dati del riciclo vanno in parallelo con quelli degli acquisti. Dal bunker all’aperitivo digital le scorte di conserve di verdure, pasta, riso e olio hanno fatto triplicare le vendite di questi generi nelle prime 3 settimane del lockdown. Le conserve di carne sono arrivate a crescere nei consumi addirittura del 62 per cento. Attenti nel fare scorte per i «mesi a venire», gli italiani sono poi diventati tutti più o meno pizzaioli, pasticceri e panettieri esperti. «Negli ultimi anni l’Italia ha compiuto grandi passi avanti sul fronte della raccolta differenziata - spiega Federico Fusari, direttore di Ricrea– e per quanto riguarda gli imballaggi in acciaio abbiamo raggiunto una percentuale di riciclo superiore all’80 per cento che posiziona il nostro Paese tra i migliori in Europa».

Senza dubbio, il maggiore tempo trascorso in casa durante le settimane di quarantena ha portato a una maggiore attenzione nei confronti del corretto conferimento dei rifiuti. Tutti gli imballaggi in acciaio differenziati potranno rinascere sotto forma di nuovi prodotti. L’acciaio, infatti, è un metallo che si ricicla al cento per cento per infinite volte, e grazie al riciclo gli imballaggi in acciaio possono tornare a nuova vita trasformandosi ad esempio in chiodi, bulloni, travi per l’edilizia, binari ferroviari o arredi urbani.