Project xCloud, il futuro del gaming targato Microsoft - La nostra prova
Attualmente in fase beta per alcuni utenti selezionati, il nuovo servizio di cloud gaming di Microsoft mira a competere con Google Stadia, facendo leva su una vasta library di giochi e una grande accessibilità
by Fabrizia MalgieriIl futuro del gaming parte da Project xCloud. Anche se sentiremo parlare delle console videoludiche ancora per molto tempo – in fin dei conti, le piattaforme next-gen, Xbox Series X e PlayStation 5, sono oramai dietro l’angolo e in uscita il prossimo Natale – è indubbio che il mondo dei videogiochi, come lo conosciamo oggi, subirà importanti cambiamenti in futuro. Una trasformazione, in realtà, che è già in atto da tempo, anche grazie all’avvento di piattaforme come Google Stadia, che hanno aperto la strada ad una nuova era di fruizione videoludica in streaming, permettendo all’utente di giocare ai propri titoli preferiti praticamente ovunque attraverso i propri dispositivi smart (telefono o tablet) o tramite browser, grazie alla potenza del cloud. Annunciato nel 2018, Project xCloud è il servizio in cloud gaming di Microsoft – in fase sperimentale in Italia da qualche settimana – che promette di far compiere a questo nuovo modo di giocare ai videogiochi un passo decisivo verso il futuro, usufruendo non solo di un’infrastruttura tecnologica solida come quella a marchio Microsoft, ma anche di una nutrita libreria di giochi che attinge al vasto catalogo dei videogiochi Xbox. Ovunque vuoi e quando vuoi. Al momento, il servizio è disponibile in beta solo per alcuni utenti selezionati e per i dispositivi smart Android (ma è previsto l’accesso anche per quelli iOS in futuro), e noi del Corriere abbiamo potuto metterlo alla prova utilizzando un Samsung S9 e con una connessione Wi-Fi casalinga TIM Fibra FTTH da 1GB.
Libertà e accessibilità, i due capisaldi di Project xCloud
La forza dietro un progetto ambizioso come Project xCloud è sicuramente la grande libertà di fruizione che un servizio in cloud è in grado di offrire. Per accedere al servizio di cloud gaming di Microsoft, infatti, basta semplicemente scaricare l’apposita app da Google Play e, una volta installata, è possibile iniziare a giocare da subito. Sin dal suo avvio, la app di Project xCloud appare tanto essenziale quanto intuitiva e accessibile, permettendo al giocatore di visualizzare e riprodurre i titoli disponibili con grande facilità. Oltre ad una pratica barra di ricerca, che consente di cercare il proprio gioco preferito semplicemente digitando il titolo, è possibile accedere anche agli ultimi giochi riprodotti con un semplice clic. Una volta avviato il gioco, il sistema chiederà all’utente di connettere via Bluetooth un controller (è possibile collegare anche quello Xbox One) che, in pochi semplici passaggi, sarà collegato allo smartphone. Per quanto riguarda i tempi di caricamento, la media di attesa è di circa 40 secondi, un tempo più che accettabile tenendo conto che i giochi in questione sono prodotti pensati per piattaforme da gaming decisamente più potenti rispetto ad un comune dispositivo mobile. Anzi, diremmo persino che queste tempistiche sono in linea con quelle rintracciate in molti giochi su Xbox One.
Un vasto catalogo di giochi
Fiore all’occhiello di Project xCloud, anche in fase di test, è la sua sconfinata library di videogiochi disponibili. Da Batman: Arkham Knight, passando per Devil May Cry 5 e Mortal Kombat X fino a Destiny 2 e l’ultimissimo Ori and the Will of the Whisps, gli utenti del servizio hanno davvero l’imbarazzo della scelta; un valore aggiunto importante rispetto a Google Stadia che, anche a distanza di mesi dal suo debutto, ancora fatica a competere con un catalogo di giochi così ricco e variegato. Ogni gioco presente in catalogo viene accompagnato non solo dalla descrizione dei contenuti presenti al suo interno, ma anche dalla classificazione PEGI, molto utile – soprattutto ai genitori – per capire se un determinato titolo può essere o meno adatto ai propri bambini. La lista è in continua espansione (di recente sono stati aggiunti cinque nuovi giochi: Ori and the Will of the Wisps, Batman: Arkham Knight, Mortal Kombat X, LEGO Batman 3: Beyond Gotham e Pillars of Eternity), ma l’obiettivo, al lancio ufficiale del servizio, è di usufruire della sconfinata line-up disponibile agli abbonati del servizio Xbox Game Pass, che oggi vanta oltre un centinaio di titoli.
La nostra prova: com’è Project xCloud?
Ma come se la cava Project xCloud? Durante la prova di Corriere, abbiamo sperimentato diversi titoli, anche di generi molto differenti, per comprendere l’effettiva resistenza ed efficacia del servizio, anche quando messo sotto stress. In particolare, tra i vari giochi che abbiamo esaminato, ci siamo concentrati nello specifico sul titolo di corse Forza Horizon 4, il picchiaduro Mortal Kombat X e l’action/sparatutto in prima persona Borderlands 2. Da un punto di vista grafico, questi titoli funzionano molto bene, anche su uno schermo da appena da 5.8 pollici e con una risoluzione da 2960x1440 pixel. Nelle nostre sessioni di gioco non ci siamo mai imbattuti in decisivi cali di framerate che hanno compromesso l’esperienza di gioco, il che è senza dubbio una buona notizia per i giocatori. Forse l’unico grande difetto tecnico che abbiamo riscontrato è stato un problema relativo al comparto audio, con qualche sporadico «gracchio» mentre raggiungevamo il traguardo in alcune gare di Forza Horizon 4, con annesso calo di framerate, in quanto ci sono parecchie animazioni che rallentano il gioco. Ma a parte questo, il servizio ha retto bene e, anzi, ci ha lasciati piacevolmente sorpresi, anche al netto delle piccole imperfezioni in termini di compressione video. Non abbiamo evidenziato particolari problemi in termini di latenza, quanto meno non determinanti, il che ci conferma quanto Microsoft stia lavorando sodo su questo servizio affinché possa essere reggere il confronto con la concorrenza di Google Stadia, che tuttavia resta, al momento, il servizio cloud con un’infrastruttura più solida ed efficiente.
Project xCloud in beta: promosso o bocciato?
È evidente che Microsoft creda fortemente in Project xCloud, e questo aspetto traspare dalla cura e dall’attenzione che sono già percepibili in questa fase beta. Al netto delle problematiche che abbiamo riscontrato durante il nostro test, l’esperienza con Project xCloud si è rivelata molto convincente. Sicuramente Microsoft sta gettando le basi per un’esperienza in cloud gaming molto solida, che mira ad espandersi e ad evolversi nel tempo. Se apporta quelle correzioni essenziali, decisive per fare la differenza rispetto alla concorrente Stadia, ci sono ottime possibilità che questo nuovo servizio in cloud possa davvero rappresentare il futuro del gaming. Forte di una line-up di giochi immensa e di una grande accessibilità dettata dalla possibilità di giocare ovunque tramite dispositivi smart senza ulteriori accessori, Project xCloud può davvero diventare un’importante alternativa del mondo gaming come lo conosciamo oggi.