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I tifosi da lontano? Ecco l'app che porta la voce dei «teletifosi» allo stadio o al palazzetto

In Giappone Yamaha lancia «Remote Cheerer»: dallo smartphone agli altoparlanti intorno al campo si inviano applausi, cori, fischi e messaggi personalizzati

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In questi mesi di isolamento, e nei prossimi in cui dovrà essere osservato ancora il distanziamento sociale, abbiamo sentito tutti la mancanza dello sport. E sentiremo ancora più a lungo del tifo allo stadio. In Giappone, però, si sono già portati avanti. Yamaha ha inventato una app, in collaborazione con le squadre Jubilo Iwata e Shimizu S-Pulse, per consentire il tifo da distanza. Dopo il telelavoro, il «teletifo».

La app si chiama «Remote Cheerer», appunto tifoso da remoto, e consente non tanto di avere lo stadio in casa, con effetti sonori, quanto di portare «la propria casa» allo stadio inviando reazioni, cori e applausi (o fischi) direttamente nell’impianto della partita.

Dove si gioca, infatti, ci saranno altoparlanti che trasferiranno ai giocatori le emozioni dei telespettatori. A decine contemporaneamente, in grado di intervenire con semplici tocchi sullo schermo del telefonino. Secondo Yamaha sarà possibile anche inviare messaggi personalizzati. Immaginando che ne arrivino molti simultaneamente, si può anche parlare di cacofonia. Ma il Giappone è il Paese in cui negli anni Novanta le finali di Coppa Intercontinentale erano accompagnate dal suono costante di migliaia di trombette da stadio, altro che vuvuzelas, quindi non saranno dei «Forza Jubilo» a turbare gli atleti in campo.

Il rumore non registrato, ma inviato volontariamente, è forse meglio dei cartonati con cui in Bundesliga (e prima ancora in Bielorussia) si è tentato di ovviare al vuoto negli stadi. Una misura temporanea per tempi eccezionali.