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Coronavirus, Hollywood cerca esperti Come si protegge chi si bacia sul set?

Nuove professioni: l’epidemiologo sul set, il disegnatore di folle. Così produttori e sindacati delle maestranze studiano come il cinema può ripartire in sicurezza

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Il mondo dello spettacolo non è mai stato così in crisi, ma se una ripartenza è possibile avverrà, sembrano dire gli annunci di lavoro a Los Angeles, con nuove figure professionali. Non più solo parrucchieri, fattorini e assistenti alla regia: la professione più richiesta a Hollywood è quella dei «Covid-consultants». Cioè di epidemiologi, specialisti di salute pubblica e interior designer che aiutino a gestire gli spazi chiusi da metà marzo da cui dovrebbero uscire i nuovi blockbuster dell’era post-pandemica. I cinema, del resto, negli Usa restano ancora chiusi: ma in molti Paesi — come la Corea del Sud, l’Australia, la Svezia — hanno riaperto o non sono mai stati fermi, e le proiezioni vanno avanti. Dunque come si fa? «Troupe più piccole, tamponi regolari, disinfettanti dappertutto e molti effetti speciali aggiunti in post-produzione», sintetizza l’agenzia Reuters. Le scene di folla? Saranno tutte disegnate al computer.

Si attrezzano quindi i produttori: Tyler Perry, uno tra i cinque più pagati di Hollywood (ultimi titoli: Tartarughe Ninja, Vice - L’uomo nell’ombra, La verità di Grace) sta attrezzando una superficie di 1.300 km quadrati ad Atlanta per farne degli studios compresi di alloggio per attori e maestranze: ci saranno dentro, isolati per tutta la durata di una produzione, medici, epidemiologi, avvocati del lavoro, e spazio per le rappresentanze sindacali e gli agenti. Oltre agli attori e alle troupe. «Potrebbe non funzionare», dice, «ma non possiamo aspettare senza film il giorno che c’è un vaccino». Anche i sindacati degli attori e delle maestranze — sigle che a Hollywood sono notissime come la Iatse o la Directors’ Guild — si stanno mobilitando: l’idea è di scrivere alcune «linee guida» da proporre al governatore della California, che in settimana vorrebbe emanare un decreto per la ripartenza. Anche in Regno Unito ci sono medici del lavoro — il più celebre è Paul Litchfield, consulente del governo — che si stanno cimentando con un nuovo protocollo per i set. Perché attori e cameramen non rischino, nemmeno per finta.