https://images2-roma.corriereobjects.it/methode_image/2020/05/27/Roma/Foto%20Roma%20-%20Trattate/15091522-0048-k0NC-U3190430548182diC-656x492@Corriere-Web-Roma.jpg?v=20200528091027

Aereo caduto, per la morte di Daniele si indaga per omicidio colposo

Aperto un fascicolo dalla procura ma senza indagati almeno per ora. Mercoledì recuperati il corpo dell’allievo pilota e del velivolo. Nei prossimi giorni l’istruttore ferito, e ancora in ospedale, sarà sentito dalla polizia

by

Ancora non ci sono indagati, ma il reato ipotizzato è omicidio colposo. Su questo lavora la procura che attende la relazione della polizia e dei vigili del fuoco, nonché quella degli ispettori dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo - che ha aperto un’inchiesta a sua volta - per procedere negli accertamenti sulla tragica fine di Daniele Papa, 22 anni, originario di Cerveteri, l’allievo pilota deceduto lunedì pomeriggio dopo che il Diamond monomotore della Scuola di volo dell’aeroporto dell’Urbe è affondato pochi istanti dopo essere ammarato in emergenza sul Tevere, all’altezza di via Vitorchiano, sulla Flaminia. Mercoledì pomeriggio i sommozzatori dei vigili del fuoco, utilizzando mezzi speciali, hanno recuperato il velivolo che si trovava adagiato su un fondale melmoso a circa dieci metri di profondità non molto lontano da dove era ammarato, imbarcando acqua nel giro di qualche secondo. Per Papa, seduto al posto del passeggero, con la cintura ancora allacciata, non c’è stato nulla da fare. Giannandrea Cito, 30 anni, pilota istruttore della Scuola e primo ufficiale della Ryanair, è invece riuscito a lasciare appena in tempo la cabina di pilotaggio: ora è ricoverato in prognosi riservata ma non in pericolo di vita al Policlinico Gemelli.

Il velivolo è stato sottoposto a sequestro per essere sottoposto a una serie di accertamenti tecnici che porteranno a poter ricostruire gli ultimi attimi del drammatico volo, cominciato alle 14.55 di lunedì e concluso in quel modo alle 15.08. Doveva essere uno dei tanti - oltre una quarantina - appuntamenti per Daniele per prendere confidenza con quell’aereo che ormai conosceva bene. Tanto che poco prima dell’incidente forse lui stesso ai comandi con la supervisione dell’istruttore potrebbe aver proceduto a due «touch&go» sulla pista dell’Urbe, un esercizio di routine, prima di riprendere quota. Poi, sulla Flaminia, è successo qualcosa che ha cambiato l’assetto del velivolo, tanto da spingere il pilota a tentare l’ammaraggio, tecnicamente riuscito viste le condizioni del velivolo, riportato mercoledì in superficie dai pompieri dopo due giorni di sopralluoghi sott’acqua con i palombari con una visibilità pari a 20 centimetri appena, e per questo con l’utilizzo di speciali apparecchiature elettroniche, come i Rov, ecoscandagli digitali in grado di ricostruire al computer il letto del fiume e tutto quello che si trova sul fondo.

La procura ha anche disposto l’autopsia sul corpo del 22enne per capire cosa abbia provocato il decesso. Si ipotizza che Daniele possa essere annegato, visto che lo stesso istruttore avrebbe raccontato di aver cercato di salvarlo sganciandogli le cinture di sicurezza, purtroppo senza riuscirci. Nei prossimi giorni Giannandrea potrebbe essere sentito di nuovo da chi indaga, e non è escluso che, almeno come atto dovuto, visto che in quel momento lui era il comandante del Diamond, possa essere indagato. Ma saranno svolti anche accertamenti sulle modalità di sicurezza del corso di volo, che dovrebbe riprendere da oggi dopo tre giorni di stop proprio in seguito all’incidente costato la vita a Daniele.