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Capodichino, fumata nera sul rischio licenziamenti degli stagionali: sindacati verso lo sciopero

Fumata nera in Prefettura sul rischio dei licenziamenti per i lavoratori stagionali dell’Aeroporto di Capodichino. Al vertice con i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Areo, la Gesac, la società che gestisce lo scalo partenopeo ha confermato la volontà di internalizzare le attività svolte dai lavoratori delle ditte GH, La Gardenia e Cosmopol, come customer service, addetti ai bagagli, ai check-in, alla rampa, security, manutenzione e cleaning. Adesso si rischia lo sciopero.

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Fumata nera in Prefettura sul rischio dei licenziamenti per i lavoratori stagionali dell'Aeroporto di Capodichino. Al vertice tenutosi in videoconferenza oggi pomeriggio con i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Areo, la Gesac, la società che gestisce lo scalo partenopeo, infatti, ha confermato la volontà di internalizzare le attività svolte dai lavoratori delle ditte GH, La Gardenia e Cosmopol, come customer service, addetti ai bagagli, ai check-in, alla rampa, security, manutenzione e cleaning. Adesso si rischia lo sciopero.

Vertice flop in Prefettura

I sindacati hanno invitato Gesac “a rivedere la propria volontà – scrive in una nota Fit Cisl – in merito all’internalizzazione delle attività svolte da GH, La Gardenia e Cosmopol, tramite contratti di appalto di prossima scadenza, chiedendo una proroga di tali contratti ed un congelamento degli stessi vista la mancanza oggettiva di attività. Peraltro tale richiesta nasce dalla necessità di accedere agli ammortizzatori sociali con una continuità aziendale, possibilità negata in caso di dismissione di un contratto di appalto. In subordine si è suggerito alla Gesac, di assumersi tutto il personale dedicato agli appalti che vorrebbe intenalizzare, ponendolo in cassa integrazione e con esso gestire il futuro aumento di lavoro che inevitabilmente ci sarà nel prossimo futuro”.

Sindacati verso lo sciopero

“Gesac – prosegue la nota di Fit Cisl – ha ribadito che la scelta di internalizzare le attività utilizzando il proprio personale richiamato dalla cassa integrazione è una nuova linea strutturale della politica industriale dell’azienda e che quindi, anche di fronte all’appello del vice Prefetto, la posizione aziendale non sarebbe cambiata. È chiaro che tale posizione è eticamente poco corretta, le scriventi si sarebbero aspettate un’apertura a salvaguardia dei lavoratori utilizzati in quegli appalti, specialmente da un’azienda che lavora con una concessione Governativa in un territorio come quello campano già ai primi posti come tasso di disoccupati prima dell’emergenza Covid, e che per l’anno 2019 ha distribuito ai suoi soci un’utile di 20 milioni di euro. L’ emergenza di questa pandemia ha colpito tutti gli strati economici di tutte le aziende ed in tutto il mondo, ma in particolare ha colpito in modo trasversale tutto il mondo del lavoro e gli aiuti stanziati dal Governo dall’Europa sono sempre stati accompagnati da una frase che qui riprendiamo e che facciamo nostra : “ Nessuno dovrà perdere il proprio posto di lavoro”. Il sindacato Cisl Trasporti comunica che “avvierà tutte le procedure affinché ciò non avvenga, continuando a mantenere alta la discussione e l’attenzione mediatica.