Rinviato il lancio della Crew Dragon, viaggio a vuoto di Trump
Il tycoon sperava di celebrare un momento storico, quello del ritorno nello spazio degli Stati Uniti dopo decenni
by ANSAViaggio a vuoto di Donald Trump che a bordo dell’Air Force One era giunto a Cape Canaveral con la first lady Melania per assistere al lancio dello Space Dragon, rinviato invece a causa di condizioni meteorologiche avverse.
Il presidente americano ha visto cancellare il lancio circa quindici minuti dopo il suo arrivo al Kennedy Space Center. Il tycoon sperava di celebrare un momento storico, quello del ritorno nello spazio degli Stati Uniti dopo decenni, oscurando in qualche modo la notizia del traguardo superato dei 100 mila morti americani per il coronavirus. Invece per ora è costretto a tornare alla Casa Bianca a mani vuote e attendere il prossimo tentativo di lancio sabato 30 maggio.
Deve aspettare ancora, quindi, il lancio della Crew Dragon: il maltempo ha costretto a lasciare a Terra la capsula della SpaceX e il sogno degli Stati Uniti di poter lanciare di nuovo degli astronauti da una base americana dovrà aspettare ancora due giorni. Un sogno che Elon Musk è ormai a un passo dal realizzare.
Quando mancavano pochi minuti al lancio e le operazioni di carico del propellente erano ormai avanzate nel Kennedy Space Center si è compreso che purtroppo le condizioni meteo non avrebbero permesso di andare avanti. Fino all’ultimo momento si è atteso un miglioramento, nella speranza che si aprisse una cosiddetta ‘finestra istantanea’ di lancio, ma questo non è accaduto e bisognerà attendere fino alle 21.22 (ora italiana) di sabato 30 maggio.
E’ una piccola attesa, rispetto ai nove anni durante i quali gli Stati Uniti non hanno più avuto un loro mezzo per portare astronauti in orbita e l’uscita di scena dello Space Shuttle aveva lasciato alla Russia e alla sua Soyuz il monopolio dei voli con uomini a bordo. #LaunchAmerica è l’hashtag della missione, chiamata Demo2, e nella quale gli Stati uniti vedono l’inizio di una nuova era nella corsa allo spazio.
“Il ritorno degli Stati Uniti alla capacità di trasportare di equipaggi dopo l’ultimo volo dello Shuttle, nel 2011, è un elemento politico e industriale molto importante”, ha osservato il capo del Gruppo di esplorazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Bernardo Patti. “Accade in modo molto diverso rispetto al passato, quando lo Space Shuttle era un veicolo istituzionale, costruito e operato dal governo Usa. Adesso - ha rilevato - il veicolo spaziale è di proprietà ed è operato da un’industria privata”. In questo caso la SpaceX lo fa per la Nasa, ma in futuro potrebbe vendere voli a privati, qualora si facessero avanti”. Dopo questo lancio, ha aggiunto, gli astronauti europei potranno tornare a volare anche dagli Stati Uniti, primi fra tutti il francese Thomas Pesquet nel 2021 e l’italiana Samantha Cristoforetti, probabilmente nel 2022. “Potranno volare su un veicolo americano, ma è presto per dire se sarà un veicolo della SpaceX o della Boeing”.
Gli astronauti Doug Hurley e Bob Behnken, entrambi veterani della Nasa, ora dovranno tornare i quarantena. L’appuntamento per loro fra due giorni a bordo della Crew Dragon, pronta sul razzo riutilizzabile Falcon 9 della SpaceX, sulla storica rampa 39/A da cui sono partite le missioni Apollo dirette alla Luna e poi quelle dello Space Shuttle.
- ANSA