Salone di Ginevra, la Fondazione rifiuta il prestito del Cantone: a rischio anche l’edizione 2021
“I più importanti espositori ci consigliano di prevedere la prossima edizione nel 2022”, dicono gli organizzatori del più importante evento automobilistico europeo
by Mattia EccheliAnnullato nel 2020, a rischio nel 2021.Il futuro del Salone di Ginevra, la tradizionale esposizione che a inizio marzo apre la stagione dei grandi eventi europei, una di quelle alle quali i costruttori non rinunciavano, è “molto incerto”. Lo scrive la stessa Fondazione del Geneva International Motor Show che con un comunicato ha ufficializzato la rinuncia al prestito che aveva deciso di chiedere alle autorità cantonali.
I mancati incassi dovuti alla cancellazione di quest'anno – decisa a 4 giorni dall'apertura solo dopo il divieto imposto dal governo agli eventi con oltre mille partecipanti a casua dell’emergenza Covid-19 – hanno creato una situazione critica nel bilancio dell'organismo. Che aveva tra l'altro anche nominato un nuovo direttore al posto del dimissionario Olivier Rihs, subentrato da André Hefti nel 2018, ma che non ha di fatto mai gestito un evento. Sandro Mesquita, classe 1975, rischia così di essere un direttore senza salone.
Gli organizzatori hanno spiegato che le condizioni poste dal Consiglio di Stati di Ginevra per la concessione del sussidio (16,8 milioni di franchi svizzeri, poco meno di 15,9 milioni di euro) “sono in contrasto con gli statuti della Fondazione”, che ha pertanto deciso di rinunciare al prestito. “La realizzazione dell’edizione 2021 – una condizione legata alla clausola di urgenza della bozza di legge – è attualmente molto incerta”, si legge nel comuncato stampa. “In effetti, i più importanti espositori del GIMS ci sollecitano e consigliano urgentemente di prevedere la prossima edizione del GIMS nel 2022”.
Le conseguenze del coronavirus, che ha già portato all'annullamento di numerosi altri eventi, l'ultimo dei quali è stato il New York International Auto Show inizialmente posticipato da aprile ad agosto e definitivamente slittato al 2021, rischiano di estendersi anche oltre l'anno prossimo.
“La situazione finanziaria della Fondazione incaricata di organizzare il GIMS si è notevolmente indebolita”, si legge nella nota. La Fondazione dichiara di continuare “il suo impegno per riacquistare al più presto una stabilità finanziaria e non perdere di vista la possibilità di una prossima edizione”. Non si tratta di schermaglie diplomatiche, anche perché le autorità cantonali hanno tutto l'interesse a sostenere una rassegna che vale attorno ai 200 milioni di franchi svizzeri.