È il momento dell'Europa, usciamo da questa crisi insieme". Intervista a Ursula Von der Leyen
by Stefan Grobeeuronews_icons_loading
La presidente della Commissione europea ha annunciato un piano da 750 miliardi di euro per far riprendere l'economia europea, danneggiata dalla pandemia. A seguito dell'annuncio, ha incontrato i giornalisti a Bruxelles. Euronews ha avuto modo di farle qualche domanda.
Cosa le dà la sicurezza che la sua proposta sarà accettata da tutti gli Stati membri, da Nord a Sud?
"Questa crisi colpisce tutti gli stati membri. Tutti vedono il danno economico nel mercato unico, ma anche nelle economie nazionali. E quindi questo è il momento dell'Europa. Dobbiamo superare questa crisi insieme. La proposta che ho presentato è in un quadro di fiducia, conosciuto da ogni stato membro, comprovato dalla qualità".
Qual è il suo messaggio per i giovani che ora non riescono a trovare lavoro e che in futuro, dovranno rimborsare i soldi presi in prestito oggi?
"Prima di tutto esiste un pacchetto di forte a sostegno all'economia che offre lavoro ai giovani. Ma la cosa più importante è che abbiamo un patto con la prossima generazione. Diciamo "sì, dobbiamo raccogliere i fondi adesso e investirli, ma li investiremo nelle priorità europee che sono così importanti per voi”. Si tratta del Green Deal europeo e della digitalizzazione - questo è della massima importanza per le giovani generazioni. Quindi, se devono rimborsare in parte quei soldi, almeno dovrebbero poter raccogliere i frutti di questi investimenti".
_ Le persone che seguono la crisi da casa sentono parlare di miliardi spesi per sostenere le loro economie. In che modo potete garantire che i soldi vengano realmente spesi per la ripresa economica e che ogni cittadino ne trarrà beneficio?_
"Abbiamo pensato a un saggio meccanismo. Lo stato membro stesso presenterà un piano di risanamento nazionale, quindi spetta allo stato membro valutare cosa c'è che non va nella sua economia e di cosa ha bisogno per modernizzarla. E la decisione verrà presa non solo in seno alla Commissione, ma anche con il Consiglio europeo. Disponiamo di un sistema di controlli e verifiche che assicurano che venga erogato il giusto importo".