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Bonus rottamazione, il coronavirus ha "rotto l'auto": il governo pensa a nuovi incentivi

Il lockdown ha cancellato la vendita di oltre 300 mila auto con un crollo del 45% delle immatricolazioni. Per il settore automotive un allarme rosso che coinvolge 125mila imprese e quasi 450mila addetti. Ma ora forse qualcosa si muove

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"Indennizzi, finanziamenti a fondo perduto e incentivazioni all'acquisto come il bonus rottamazione, eliminazione super bollo e detraibilità 100% IVA per aziende e partite IVA". Sono queste le richieste che arrivano dal settore dell'automotive dopo la cocente delusione del decreto rilancio.

Oggi il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha invitato il governo a incentivare ''il noleggio a lungo termine, che ha un grande appeal nel nostro Paese, anche per smaltire la quantità di automobili che non hanno trovato uno sbocco sul mercato in questi mesi.

Nel nostro Paese in due mesi di lockdown le auto immatricolate dal solo noleggio, che nel 2019 ha rappresentato il 25% del totale immatricolato, sono diminuite di oltre 106.000 unità. Un crollo che ad aprile ha segnato -97% nel suo complesso (dalle 57.000 vetture di aprile 2019 alle 1.500 del mese scorso) e addirittura -100% per il breve termine.

Da Confindustria è arrivata la richiesta di ripristinare il superammortamento per i veicoli strumentali "che potrebbe generare positivi effetti fiscali, economici e finanziari sull'intero mercato automobilistico, dai costruttori ai noleggiatori, ai concessionari, ai centri di assistenza e manutenzione". Oltre ad un positivo ritorno per le casse dell'erario: l'aumento di immatricolazioni potrebbe infatti portare maggiori entrate in termini di iva, di imposte locali, di diritti di motorizzazione, con un ritorno sull'investimento stimato intorno al 300%.

Allargando lo scenario a tutto il comparto, l'automotive ha subito un pesantissimo contraccolpo per il lockdown. Confcommercio mobilità stima la perdita di quasi 300mila vendite di vetture nuove ed almeno altrettante usate, nel periodo marzo-maggio.

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Ora le vendite si stanno concentrando sulla fascia bassa di prezzo e in molti casi i rivenditori ed alcune case stanno praticando offerte di vendita dilazionate, a tasso molto contenuto se non nullo e con differimento nel pagamento delle prime rate. "Iniziative, purtroppo, che non sono ancora sufficienti a dare ossigeno al mercato", sottolinea il presidente della Federazione, Simonpaolo Buongiardino.

"In mancanza di interventi di sostegno pubblico, infatti, per il 2020 si prevede un calo del 45% sulle immatricolazioni rispetto al 2019 che passerebbero così da 1,9 milioni a poco più di 1 milione". Con un contraccolpo per un settore che conta circa 125mila imprese in Italia, quasi 450mila addetti e un fatturato di circa 100 miliardi, il 6% del nostro PIL.

Tra le misure avanzate un contributo all'acquisto di auto nuove – non solo elettriche – da articolare come bonus rottamazione per favorire il ricambio del parco circolante, tra i più vetusti d'Europa, l'eliminazione del superbollo, la forfettizzazione dell'IPT ai livelli minimi e uguali su tutto il territorio e, per le utenze aziendali, la detraibilità dell'Iva, oggi al 40% salvo alcune eccezioni, fino al 100%.