Iran, 13enne decapitata dal padre: era scappata con il suo “amante”
by EnricoOrrore in Iran: Romina Ashrafi, 13 anni, è stata decapitata nel sonno da suo padre dopo aver tentato di fuggire con il suo ragazzo 35enne.
Leggi anche –> Messina, i familiari la sequestrano: non segue le regole Islam
Leggi anche –> Papa Francesco, aperture dell’Islam dal terrorismo alle donne – VIDEO
Una ragazza iraniana di soli 13 anni, Romina Ashrafi, è stata decapitata nel sonno da suo padre, dopo aver tentato di fuggire con il suo ragazzo 35enne. La drammatica vicenda è avvenuta nella piccola città di Haviq, capitale del distretto di Haviq, nella provincia di Gilan in Iran. Secondo i media locali, la ragazza era scappata di casa dopo che il genitore si era rifiutato di accettare la sua relazione con Bahman Khavari. I familiari di entrambi i giovani avevano sporto denuncia e ostacolato la loro relazione: Romina era stata convocata dalla Polizia locale e il giudice aveva deciso di rimandarla a casa, nonostante lei avesse spiegato che suo padre era un uomo dal temperamento molto violento e che la sua sua vita sarebbe stata a rischio una volta tornata in famiglia.
Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI
Ennesimo “delitto d’onore” in Iran
La notte dello scorso 21 maggio 2020, mentre Romina dormiva, suo padre ha preso una falce e le ha tagliato la testa. L’indomani è andato al commissariato di Polizia ha confessato l’omicidio portando con sé l’arma del delitto. Ora l’uomo è in custodia e c’è un’indagine in corso i cui dettagli saranno resi pubblici dopo un rituale processo. Intanto il caso ha sollevato un’ondata di indignazione in Iran e nel resto del mondo. Sui social è diventata virale una locandina funebre che annuncia l’avvenuta morte di Romina Ashrafi e nella quale si legge che si sarebbe celebrata una “festa del lutto”.
Purtroppo, ai sensi dell’articolo 220 del Codice penale islamico, il padre di Romina non potrà essere condannato alla la pena di morte, come previsto per tutti i casi di omicidio in Iran, perché il suo delitto rientra nei reati di delitto d’onore. Ogni anno in Iran molte ragazze e donne vengono uccise dai loro parenti maschi con il pretesto di difendere il loro onore. Il numero esatto dei cosiddetti delitti d’onore nel paese degli Ayatollah non è noto, ma nel 2014 un responsabile della Polizia di Teheran aveva riferito che il 20% degli omicidi in Iran erano proprio “d’onore”.
EDS