Conte festeggia il piano dell’Ue (ma i rigoristi ancora non sono sconfitti)
Critica l'opposizione. Per Salvini sono "solo altre parole"
Roma, 27 mag. (askanews) – Un “ottimo segnale” secondo Giuseppe Conte, poco più di una ‘fregatura’ secondo l’opposizione. La politica si divide sul piano da 750 miliardi proposto dalla Commissione europea, che vedrebbe arrivare in Italia circa 170 miliardi, di cui 81 a fondo perduto e il resto come prestito.
Su Twitter il premier sottolinea che il piano “va proprio nella direzione indicata dall’Italia. Siamo stati descritti come visionari perché ci abbiamo creduto dall’inizio. 500 mld a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo sul negoziato e liberiamo presto le risorse”.
Conte sa però bene che la battaglia non è ancora vinta e che i Paesi ‘rigoristi’, guidati dall’Olanda, si metteranno di traverso. Anche per questo, forse, da Palazzo Chigi fanno sapere che il premier si è sentito con altri leader europei, che si sono complimentati per “un risultato assolutamente impensabile” fino a qualche mese fa “e un primo passo significativo in vista del negoziato al Consiglio europeo del 19 giugno”, dove ci sarà da resistere agli attacchi.
Tutta la maggioranza plaude all’iniziativa della Commissione von der Leyen. Per il segretario Pd Nicola Zingaretti “lascia ben sparare sul cambio di passo che ci aspettavamo”. “L’Europa – commenta via Facebook il leader pentastellato Vito Crimi – si sta dimostrando non solo un’unione, ma quella comunità che noi vogliamo e di cui tutti abbiamo bisogno. Non abbassiamo la guardia e andiamo avanti”. Soddisfatta per la “svolta straordinaria” è Italia viva, mentre Leu registra un passo avanti ma con “risorse che non sono ancora sufficienti”.
Chi invece non festeggia è l’opposizione, con la Lega e Fdi che in Europa non hanno votato a favore del ‘Recovery Fund’. “Nessuna buona notizia concreta per l’Italia – secondo Matteo Salvini – per ora solo altre parole. La Commissione propone di aggiungere al bilancio europeo 750 miliardi, raccolti collocando titoli e distribuiti come prestiti o sussidi. Come già annunciato, queste somme dovranno essere rimborsate con nuove tasse europee su consumi e produzione”. Critica anche Giorgia Meloni, che lascia comunque il giudizio sospeso. “Siamo stati i primi ad auspicare un Recovery Fund cospicuo, immediato, con una quota maggioritaria di contributi a fondo perduto e senza condizionalità. Prendiamo atto che qualcosa si è mosso in questa direzione ma la proposta della Commissione Ue non è soddisfacente”, dice, sottolineando che “siamo all’inizio di un lungo negoziato e il rischio concreto è che la proposta sia rivista al ribasso in seno al Consiglio Ue”.
Un rischio di cui è ben consapevole lo stesso Conte.
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