Allenamenti in solitaria e contatti esterni vietati: cosa succede quando un calciatore è positivo al coronavirus
Ecco le regole del protocollo sanitario della Lega Calcio e della Figc
Questa settimana le squadre di calcio hanno ripreso gli allenamenti, ma tra protocolli e linee guida anche il banale giro del campo può diventare un problema. Il Bologna, per esempio, ha scoperto di avere un caso di positività al coronavirus e ha di fatto isolato tutti coloro che si trovano in ritiro, senza possibilità di avere contatti con l’esterno. Vediamo nello specifico cosa accade quando, come nel caso dei rossoblù, si scopre un caso positivo nello staff di una squadra di calcio.
- Il soggetto positivo viene isolato dal resto del gruppo
- Tutta l’area dev’essere pulita e sanificata
- Viene vietato l’uso di locali comuni
- Vengono mappati tutti i contatti avuto dal soggetto positivo
- Squadra e staff vengono sottoposti a isolamento nella struttura del ritiro
- La squadra continua gli allenamenti ma in forma individuale e con orari differenziati
- Staff e squadra vengono sottoposti ad attenta valutazione clinica da parte del medico sociale
- Tutti devono eseguire il tampone ogni 48 ore per due settimane
- Gli esami sierologici vanno fatti ogni dieci giorni
Insomma, l’intero mondo che ruota intorno alle squadre di calcio verrà isolato nella struttura del ritiro. Si tratta di calciatori, allenatori, massaggiatori, fisioterapisti, medici sociali, magazzinieri e altri componenti dello staff. Decine di persone a cui sarà impedito qualunque contatto con l’esterno. E ne avrà pochissimi anche con l’interno.