Coronavirus, indagine sierologica anche per 1.300 reggiani. VIDEO

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L’obiettivo è studiare la diffusione dell’epidemia a livello nazionale. Proprio oggi gli operatori della Croce Rossa hanno cominciato ad effettuare le telefonate. Ma il progetto stenta a decollare

REGGIO EMILIA – Sono 1.300 i reggiani che saranno contattati per partecipare all’indagine sierologica nazionale dell’Istat, voluta dal Governo con l’obiettivo di fotografare la diffusione del Coronavirus nel nostro Paese. Le telefonate arriveranno dagli operatori della Croce Rossa, incaricati di fissare gli appuntamenti per il test con il quale si dimostra la presenza degli anticorpi al Covid. L’adesione non è obbligatoria, ma volontaria. E proprio per questo l’iniziativa stenta a decollare. A livello nazionale saranno contattate 150mila persone, 12mila in Emilia Romagna, di tutte le età: un campione considerato dall’Istat rappresentativo. Le chiamate arrivano dal numero unico nazionale 06-5510. “Questo non è un numero truffa, ma della Croce Rossa. Se doveste ricevere la chiama il mio invito è a rispondere”, dice Mario Restuccia, presidente della Cri di Reggio.

A chi accetta di sottoporsi al test sarà fissato un appuntamento nelle strutture sanitarie individuate dall’Azienda Usl in ogni distretto. La positività significa che si ha avuto il Coronavirus oppure lo si ha ancora. La persona deve rimanere in isolamento domiciliare dunque fino a che non viene sottoposta a tampone. Un lasso di tempo che è una sorta di limbo: non si è ufficialmente malati, al momento il lavoratore deve usare le ferie o i permessi. La Regione però sta facendo pressione sul ministero della sanità affinché possa essere a tutti gli effetti considerata una assenza per malattia. Problemi, per cui, a livello nazionale la maggior parte delle persone contattate ha rifiutato.