No-profit, volontariato e sport di base: dalla Regione 2,5 milioni di aiuti dopo il Covid19
Così l’Emilia Romagna finanzia la ripresa delle attività. Contributi per l’abbattimento dei costi di accesso al credito
BOLOGNA – Difficoltà a incassare i crediti e a sostenere i costi fissi, insieme al venire meno delle entrate derivanti dalle attività ordinarie. L’emergenza coronavirus ha colpito duro anche il Terzo settore, e i recenti provvedimenti nazionali non hanno previsto l’estensione delle misure di sostegno previste per le imprese anche al mondo del no-profit. La Regione Emilia Romagna ha deciso di mettere a disposizione di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e sportivo dilettantistiche circa 2,5 milioni di euro per finanziare un Fondo per l’abbattimento dei costi di accesso al credito e sostenere i costi fissi sostenuti: 1,5 milioni saranno destinati a enti del Terzo settore iscritti nei registri regionali e agli enti religiosi civilmente riconosciuti che svolgono attività di interesse generale, un milione andrà invece alle associazioni e società sportive dilettantistiche.
L’approvazione è arrivata questa mattina da parte dell’Assemblea legislativa. A breve la Regione pubblicherà uno specifico bando per individuare i Confidi (Consorzi che svolgono attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell’accesso ai finanziamenti) cui affidare la gestione del fondo.
Le misure adottate sono state criticate dall’opposizione, che le ha definite insufficienti. Sul fronte della maggioranza, registriamo il commento del consigliere Stefania Bondavalli (lista Bonaccini Presidente): “Con questa azione si cerca di sostenere una serie di elementi portanti della società e dell’economia dell’Emilia-Romagna. Parliamo di realtà che svolgono quotidianamente attività di vasto interesse ai fini dell’utilità sociale e che per la loro tipologia non potevano accedere alle misure già disposte dalla Regione”.