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Aziende che premiano: alla Campari di Canale busta aggiuntiva da 2.400 euro

Obiettivi di produzione e redditività raggiunti e superati per i 90 addetti dello stabilimento ex Barbero. Soddisfatti i sindacati. Con maggio il pagamento degli arretrati relativi al nuovo contratto collettivo di categoria

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Obiettivo raggiunto e superato per i circa 90 addetti dell’ex stabilimento Barbero di Canale, da ormai 16 anni entrato nell’orbita del gruppo Campari, che in ragione degli ottimi risultati conseguiti per l’anno 2019 si sono assicurati un premio legato agli obiettivi (Plo) pari a 2.466,85 euro, superiore quindi ai 2.395 euro previsti quale montante in palio al raggiungimento del 100% degli obiettivi.

Il risultato è il frutto dell’articolato sistema di calcolo previsto dal contratto integrativo aziendale sottoscritto da azienda e sindacati relativamente al periodo 2018-2021.

Una valutazione che per il 40% tiene conto della redditività di gruppo (Campari ha chiuso il 2019 con ricavi per 1,84 miliardi di euro, in aumento del 7,6%, e un’utile netto di 308,4 milioni, +4,1%), mentre per la rimanenza è rimesso ai risultati del singolo stabilimento produttivo, declinata secondo i parametri della produttività (4/10 di questo subtotale), qualità (4/10) e sicurezza (2/10).

Proprio da parte sindacale – con un documento sottoscritto dalle segreterie provinciali di categoria Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – si esprime soddisfazione per un risultato "ottenuto con la disponibilità, la flessibilità e il lavoro svolto in maniera partecipativa da tutte la lavoratrici e i lavoratori, frutto di un comune denominatore che è la collaborazione reciproca".

"Ognuno dei parametri considerati – si spiega nel documento – ha la possibilità, sulla base dei risultati raggiunti, di accrescere o diminuire eventuali scostamenti sui valori di budget. Siamo quindi particolarmente soddisfatti per l’incremento in positivo del parametro di redditività (Ebit), e al raggiungimento del 100% dei parametri di produttività e qualità e per la sostanziale tenuta del parametro legato alla sicurezza".

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Le tre sigle ricordano poi gli accordi recentemente raggiunti con tutte le associazioni datoriali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore alimentare. Intese che prevedono un incremento retributivo di 21,43 euro lordi mensili, riparametrati in funzione dei livelli di inquadramento.

"Tale aumento – spiegano –, corrispondente all’incremento dell’1% della retribuzione media, è riconosciuto a decorrere dal 1° dicembre 2019 e corrisposto con decorrenza dal mese di maggio. La decorrenza dell’aumento retributivo dal 1° dicembre 2019 comporta il riconoscimento di 6 quote di incremento mensile a titolo di arretrati per il periodo decorso in assenza di rinnovo".

Gli arretrati relativi a dicembre e tredicesima saranno pagati con la mensilità di maggio 2020; gennaio, febbraio e marzo con quella di giugno; aprile con quella di agosto.

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