Igor il russo, confermato in appello l’ergastolo: “Feroce carnefice”
by EnricoCondanna all’ergastolo anche in secondo grado per Norbert Feher, alias Igor il russo, colpevole di due omicidi e un tentato omicidio.
Ergastolo confermato in appello a Bologna per Norbert Feher, alias Igor il russo. La sentenza per il criminale serbo, attualmente detenuto in Spagna (dove è accusato di altri tre omicidi), è stata letta dopo un’ora e mezza di Camera di Consiglio dalla Corte di Assise di Appello: l’uomo risponde di due omicidi e un tentato omicidio, commessi l’1 e l’8 aprile 2017 tra le province di Bologna e Ferrara. A perdere a vita furono un barista di Riccardina di Budrio, Davide Fabbri, e una guardia ecologica di Portomaggiore, Valerio Verri.
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La nuova sentenza di condanna di Igor il russo
In primo grado, Igor il russo era stato condannato al massimo della pena, il 25 marzo dello scorso anno. La Corte, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, ha oggi accolto la richiesta della Procura generale, rappresentata in aula dal pg Valter Giovannini. Durissime le parole di quest’ultimo a sostegno della richiesta di condanna: “Dalle aule di giustizia spagnole ci sono giunte delle immagini che lo vedono con una mimica facciale tra il sorriso e il ghigno. Compiaciuto di essere al centro di tanto interesse mediatico. Abbiamo visto ghignanti sorrisi al cospetto del tunnel carcerario scomparire dal volto di tanti analoghi feroci assassini. Fatalmente accadrà anche per costui che mai ha speso mezza parola per quanto fatto e di rispetto per le persone incolpevoli verso le quali si è auto promosso feroce carnefice”.
Solo poche settimane dopo gli agguati di Budrio e Porto Maggiore, in Spagna Igor il russo ha ucciso due agenti della Guardia Civil e un allevatore, nella zona di Teruel, in Aragona, dopo aver tentato di uccidere altre due persone. E secondo l’accusa il giudizio del killer non può non tenere conto del suo comportamento complessivo dopo i delitti italiani. Presente in aula Marco Ravaglia, l’agente della Polizia provinciale che venne ferito gravemente l’8 aprile e riuscì a salvarsi solo fingendosi morto. Non c’erano invece i familiari di Verri, rappresentati dall’avvocato Fabio Anselmo, né quelli di Fabbri, assistiti dall’avvocato Giorgio Bacchelli. L’imputato è stato difeso dall’avv. Luca Belluomini, che nell’atto di appello aveva chiesto per lui la perizia psichiatrica.
EDS