BasicNet conferma l’intenzione di distribuire un dividendo
by Cristina D'AmicisIl coronavirus non ferma BasicNet, che ha deciso di distribuire il dividendo agli azionisti. Il Consiglio di Amministrazione della società ha deliberato di riproporre all’Assemblea l’argomento, assieme al riacquisto di azioni proprie. Il 26 giugno si avrà il verdetto dell’Assemblea degli Azionisti, chiamata ad approvare il Bilancio d’esercizio 2019, come già approvato dal Consiglio di Amministrazione nella riunione dello scorso 4 marzo.
Dividendo da 0,12 euro ad azione
Il CdA di BasicNet (MIL:BAN) chiederà all’Assemblea di approvare la distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,12 euro, per ciascuna delle azioni in circolazione. Il controvalore complessivo previsto è di circa 6,4 milioni di euro.
La data fissata per il pagamento è l’8 luglio 2020, con record date il 7 luglio 2020 e stacco cedola (numero 13) il 6 luglio 2020.
Proposta di buyback
L’Assemblea del 26 giugno prossimo dovrà esprimersi anche sull’acquisto e disposizione di azioni proprie, che ricorre da oltre 10 anni. Tale operazione permetterà alla società di dotarsi di uno strumento strategico di natura finanziaria. Prevista la costituzione di un magazzino titoli utile per eventuali possibili operazioni future volte ad accrescere il valore della Società.
L’autorizzazione è per un buyback fino a massimi 10 milioni di euro. BasicNet detiene complessive n. 7.863.255 azioni proprie (pari al 12,9% del Capitale Sociale), per un investimento di 22,2 milioni di euro.
BasicNet, fatturato in calo del 5,3% nei primi tre mesi dell’anno
BasicNet ha chiuso il primo trimestre 2020 con un fatturato in calo del 5,3% a 70,6 milioni di euro. Il dato è stato chiaramente colpito dal lockdown, visto nei mesi di gennaio e febbraio 2020 si era registrata una crescita del 15,3% del fatturato consolidato.
La diminuzione delle vendite aggregate è avvenuta in tutte le aree geografiche. In Europa si è registrato un rallentamento del 9,1%, del 9% nelle Americhe, del 18,7% in Medio Oriente e Africa. In Asia e Oceania, dove gli effetti della crisi sanitaria sono stati avvertiti anticipatamente, si è registrato un calo del 33,6%.
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