Mes, a gualtieri incalzato da borghi in commissione scappa detto che la linea di credito potrebbe...
CHE MES-TAI A DI’? – BORGHI INCALZA GUALTIERI IN COMMISSIONE: “SE CERTIFICHIAMO CHE LE NOSTRE SPESE AGGIUNTIVE PER IL VIRUS SONO 1,7 MILIARDI, COME GIUSTIFICHIAMO CHE NE CHIEDIAMO 36 AL MES?” – A GUALTIERI SCAPPA DETTO CHE LA LINEA DI CREDITO POTREBBE ANCHE SUPERARE IL 2% DEL PIL. MA CHE VOR DI? CHE SULL'INTERPRETAZIONE DEL PRESTITO PER COSTI SANITARI “DIRETTI E INDIRETTI” OGNUNO LA PENSA COME JE PARE…
Carlo Bertini per “la Stampa”
La butta lì come una possibilità il ministro dell' Economia, ma la suggestione che i fondi del Mes possano lievitare rispetto ai 36 miliardi previsti, potrebbe forse influenzare i 5stelle più restii a farne uso. «La linea di credito attivabile tramite il Mes potrebbe potenzialmente superare anche il 2% del Pil, indicato nei documenti attuativi», dice Roberto Gualtieri nella sua audizione alla Camera che avvia l' esame del decreto Rilancio, rispondendo a un quesito del presidente, il leghista Claudio Borghi.
Il quale, incuriosito dalla relazione del servizio studi della Camera, in cui sono indicati 1,7 miliardi di euro alla voce «spese sanitarie conseguenti all' emergenza Covid», gli chiede polemico: «Ma se noi certifichiamo che le nostre spese aggiuntive per il virus sono 1,7 miliardi, come giustifichiamo che ne chiediamo 36 al Mes?». Gualtieri gli replica che in realtà le condizioni per cui si può scegliere di far finanziare spese dal Mes sono più ampie.
Dal ministero spiegano poi che il ministro con la battuta sul 2% voleva dire che in teoria le spese sanitarie necessarie potrebbero essere superiori a quelle messe a disposizione del Mes. E che dunque non intendeva annunciare che sarebbe possibile superare la soglia del 2% del Pil fissata in sede europea.
Ma dietro la sua uscita, sembra esserci qualcosa di più: a sentire chi ha voce in capitolo, nelle interlocuzioni a livello diplomatico, sono state avanzate diverse interpretazioni sui limiti di questo strumento. Una di queste infatti è che il 2% potrebbe essere considerato a livello aggregato e non di singoli Stati, il che farebbe lievitare la disponibilità a favore dell' Italia e di altri Paesi: una interpretazione non condivisa da vari partner, al punto da non poter essere considerata la linea di pensiero prevalente.
È infatti molto più probabile che si resti sul requisito già fissato del 2% nazionale e basta.
In ogni caso, a dispetto di quanto sospetta Borghi, intenzionato a chiedere a una banca d' affari quali sarebbero le condizioni di favore per un finanziamento del genere, ci pensa Mario Monti a dire che «non usare il Mes sarebbe un errore», e a certificare quale sia la differenza: «Se l' Italia si degnerà di accettare questo prestito, il risparmio rispetto ad una stessa somma presa sul mercato sarebbe di sei miliardi».