In India mancavano solo le locuste
Vengono dall'Iran e dal Pakistan, dove hanno già fatto parecchi danni, ma non è un problema solo del subcontinente indiano
L’India sta attraversando diversi problemi: i contagi da coronavirus sono più che triplicati dall’inizio del mese, arrivando a oltre 150mila; il tasso di disoccupazione, proprio a causa dell’epidemia, è al 24 per cento; nell’area di Delhi ci sono state le temperature più alte degli ultimi 18 anni, vicine ai 50 gradi, e come se tutto questo non bastasse, adesso c’è un’invasione di locuste nella parte occidentale del paese.
Gli enormi sciami di locuste vengono dal Pakistan e dall’Iran, e sono stati attirati in città dalla mancanza di cibo nei loro spostamenti: dato che la stagione del raccolto è già passata, le locuste non hanno trovato coltivazioni di cui nutrirsi e hanno quindi cercato cibo nelle città, in particolare a Jaipur, la capitale dello stato del Rajasthan.
Il problema, comunque, non riguarda solo l’India: le locuste hanno causato danni anche in altri paesi del subcontinente indiano, portando il Pakistan a dichiarare lo stato di emergenza, e nelle ultime settimane c’è stata una seconda invasione anche in Africa orientale – soprattutto Etiopia, Kenya e Somalia – dopo quella di febbraio. Secondo gli scienziati, l’invasione in Africa e quella in India non sono collegate, ma hanno la stessa causa: il cambiamento climatico. Le temperature in aumento e le abbondanti piogge che ci sono state lo scorso anno sull’Africa orientale e sulla penisola araba hanno creato le condizioni ideali per far prosperare le locuste.
Le locuste che ora si trovano in India hanno passato il confine con il Pakistan a fine aprile, e i due paesi hanno deciso di mettere momentaneamente da parte le loro divergenze per risolvere il problema: l’India si è offerta di dare al Pakistan e all’Iran una fornitura di pesticidi per trattare le piante all’interno dei loro territori.
La locusta è considerata dalla FAO tra le specie parassite più dannose al mondo: un singolo sciame di 1 chilometro quadrato contiene circa 40 milioni di esemplari che possono viaggiare per più di duecento chilometri e mangiare quanto 35mila persone in un solo giorno, devastando interi raccolti e causando carestie.