Superbonus 110% per ristrutturare casa, Cna: “Subito i provvedimenti attuativi per partire il 1 luglio”
Per la Cna si tratta della vera misura di rilancio per l'intero comparto casa
TREVISO – ll superbonus del 110%, che assomma ecobonus e sisma bonus ed entrerà in vigore il 1º luglio, è per la Cna la vera misura di rilancio contenuta nel decreto-legge entrato in vigore il 19 maggio scorso. Se riparte il comparto casa, infatti, riparte tutta l’economia locale, essendo notoriamente, quello delle costruzioni, un comparto anticiclico che in provincia di Treviso conta circa 12 mila imprese attive.
La questione ora è che il superbonus venga reso operativo al più presto: al momento infatti mancano il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico e la circolare dell’Agenzia delle Entrate.
Edili, termoidraulici, elettrici, serramentisti e altri mestieri del comparto casa si stanno organizzando per studiare il provvedimento e fare pressione affinché, in fase di conversione in legge, non saltino fuori sorprese. Ne parleranno giovedì 4 giugno alle ore 18 nell’ambito di un video-incontro sul tema “I nuovi incentivi al 110% per l’efficientamento energetico degli edifici”, organizzato da Cna nell’ambito del ciclo CNA Restart, con relatore l’ingegner Francesco Marinelli.
“Perché davvero si possa partire il 1º luglio serve che i provvedimenti attuativi vengano adottati subito – afferma Mattia Panazzolo, vicedirettore di Cna territoriale di Treviso - e soprattutto che venga confermata la possibilità di cedere il credito alle banche. Senza quest’ultimo aspetto, infatti, nemmeno un bonus del mille per cento rimetterebbe in moto il settore. La misura andrà poi rifinanziata, perché le risorse finanziate non saranno certo sufficienti”. Il 74% degli immobili sono di proprietà e il mantenimento nel tempo del valore dell’edificio passa attraverso la sua riqualificazione che ne alzi la classe energetica. Con benefici enormi, oltretutto, sul fronte della riduzione delle emissioni inquinanti, prodotte in larga misura dal riscaldamento degli edifici. “L’auspicio è che la provincia di Treviso diventi un grande cantiere a cielo aperto – continua Panazzolo – con una ricaduta importante sul Pil, ma anche sulla qualità del vivere e dunque su ambiente e salute in linea con il Green dial europeo per la riconversione “verde” delle economie del Vecchio Continente”.
Ma cosa ne pensano gli artigiani del comparto casa del superbonus?
"È l’unico strumento che può far ripartire il nostro lavoro – conferma Michele Gazzola, portavoce di Cna Edilizia e titolare di Edilquattro snc -. Al momento però non abbiamo certezze, la gente ci chiama per avviare lavori ma non sappiamo cosa dire. È tutto un punto di domanda, mai che esca un provvedimento con indicazioni chiare, da anni ormai nel nostro settore si procede “a singhiozzo”.
Veniamo da un periodo difficile: l’azienda non ha lavorato per quasi due mesi e ora ha ripreso i cantieri rimasti sospesi. Il calo di lavoro lo prevediamo per l’autunno quando avremo chiuso i lavori pregressi. Senza l’incentivo statale, nel 2021 il nostro settore si fermerebbe completamente perché è difficile che il privato, in un clima di incertezza, decida di investire in ristrutturazioni o nell’acquisto di una casa nuova. Fondamentale è che il credito possa essere ceduto alle banche, in modo che possa mettersi in moto anche chi non ha risparmio da poter investire”.
“Durante l’emergenza Covid-19 abbiamo continuato a lavorare, nonostante i rischi, per garantire le manutenzioni domestiche agli impianti famigliari, i lavori grossi invece si sono fermati con la chiusura dei cantieri – racconta Pilotto Francesco, portavoce di CNA Termoidraulici e titolare di Tecnoimpianti -. Il superbonus è un intervento molto positivo, che innescherà un giro di lavoro non indifferente, mettendo in moto una filiera che altrimenti rischia di fermarsi l’anno prossimo. Adesso siamo pieni di lavoro ma è l’arretrato e durerà fino a ottobre. Il problema sarà appunto l’anno prossimo perché i privati non fanno investimenti. Se questo incentivo del 110% viene confermato, compenserà il crollo del settore che altrimenti ci attende. La chiave del successo di questa iniziativa è però in mano alle banche. Se le banche non saranno disponibili ad acquistare il credito rimarrà tutto bloccato. Se dovesse ripartire davvero il lavoro il tema che si riproporrà sarà quello del reperimento della manodopera qualificata, che è sempre più difficile”.