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Milano, caos davanti al consolato del Senegal: assembramenti e zero controlli

Caos e assembramenti all’esterno del Consolato Generale Della Repubblica Senegalese a Milano: per due giorni di fila decine e decine di persone in attesa di poter accedervi hanno riempito il marciapiede antistante la sede di viale Certosa, spesso occupando anche la strada. Tante le segnalazioni dei residenti che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

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L'altra faccia degli assembramenti di Milano ha il volto di chi in fila sotto il sole cocente è in attesa dei documenti necessari a poter lavorare e forse restare in Italia: e così per due giorni di fila dinanzi al consolato senegalese del capoluogo lombardo si sono radunate decine e decine di persone creando di fatto degli assembramenti.

Accalcati sul marciapiede antistante le porte del Consolato del Senegal la cui sede è in viale Certosa 187, hanno atteso per ore il proprio turno per potervi accedere: tutti con la mascherina a proteggere bocca e naso ma nessuno che rispettava la distanza di sicurezza. E così agli occhi dei tanti residenti e dei passanti si presentava una vera e propria calca tanto che sono state diverse le segnalazioni giunte alle forze dell'ordine. De martedì 26 maggio alcuni agenti sono intervenuti per disperdere la folla e richiedere il rispetto delle distanze di sicurezza, mercoledì la situazione è apparsa assai meno gestibile: nessun agente e nessun addetto alla sicurezza dello stesso Consolato che gestisse il flusso di persone in attesa. È facile pensare che anche in questo caso debba prevalere il buonsenso, di chi è in fila e dovrebbe farlo rispettando le norme anticontagio e di chi è responsabile di quella sicurezza e dovrebbe garantirne l'applicazione. Una scena simile si è presentata anche dinanzi agli occhi dei residenti in zona via Martignoni e Melchiorre Gioia, nei pressi della sede del Consolato del Marocco.