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Sophia Floersch: “Altri come Abt hanno usato ghost racer”

La giovane pilota di Formula 3 insinua che potrebbero esserci altri casi simili a quello di Daniel Abt

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La polemica intorno a Daniel Abt non sembra placarsi. Dopo essere stato licenziato da Audi, nonostante le sue scuse pubbliche, il 27 enne di Kempten continua ad essere al centro dell’attenzione. Su Twitter, Sophia Floersch, giovane promessa dell’automobilismo tedesco, si è schierata dalla parte del suo connazionale, rivelando che anche altri piloti avrebbero usato una strategia simile, accusando il sistema esports di non essere controllato a sufficienza.

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È solo un gioco, ma tutti nel settore sono a conoscenza che altri hanno usato ghost racer. Non c’è controllo, così è tutto falsato. Ovviamente i sim racer sono più veloci dei piloti reali, è il loro lavoro. Daniel (Abt) voleva solo provocare”, ha twittato la Floersch, scatenando una serie di commenti sotto al suo tweet: “È facile truccare l’indirizzo IP, così come modificare le macchine o ingaggiare ghost racer” ha proseguito la classe ’00, attaccando le gare virtuali: “Sono affari, ma non si può considerare sport se poi è così semplice imbrogliare. Gli esports sono solo intrattenimento.”

La pilota tedesca, prima donna a partecipare al campionato di F3 sin dall’unione delle GP3 con la F3 europea, ha poi preso le parti di Abt, sostenendo che la sua punizione era più che sufficiente: “La multa da 10mila euro è abbastanza per quello che ha fatto. Lo conosco, è un ragazzo divertente”. Ha postato Floersch, subendo successivamente l’attacco diretto dei fan degli esports, che non hanno digerito i suoi tweet taglienti.