Lettera sindaci a premier Conte: “Serve confronto”/ “Ripartenza con opere e soldi”

I sindaci italiani indirizzano una missiva al presidente del Consiglio per chiedergli di partecipare attivamente alla ripresa economica del Paese

by

Una lettera, scritta dai sindaci italiani e indirizzata al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per provare a ripartire tutti insieme, convintamente, per fare il bene del Paese. È la mossa fatta da ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in data odierna e tesa a chiedere un confronto con il premier per architettare in maniera corale e omogenea la ripresa delle attività delle città dopo il lockdown. Tredici i suoi firmatari: Antonio Decaro (sindaco di Bari e Ppresidente ANCI), Virginia Raggi (sindaco di Roma Capitale), Giuseppe Sala (sindaco di Milano), Luigi de Magistris (sindaco di Napoli), Chiara Appendino (sindaco di Torino), Leoluca Orlando (sindaco di Palermo), Marco Bucci (sindaco di Genova), Virginio Merola (sindaco di Bologna), Dario Nardella (sindaco di Firenze e Coordinatore sindaci metropolitani), Salvatore Pogliese (sindaco di Catania), Luigi Brugnaro (sindaco di Venezia), Giuseppe Falcomatà (sindaco di Reggio Calabria) e Paolo Truzzu (sindaco di Cagliari).

LETTERA SINDACI A CONTE: “CHIEDIAMO MAGGIORE ATTENZIONE”

La lettera dei sindaci italiani comincia con un’esortazione al premier. “Siamo convinti, più che mai, che senza una manovra di aggiustamento, urgente e indifferibile, salteranno i servizi essenziali di tutte le città italiane. Il rischio potrebbe essere un drammatico lockdown delle attività che, quotidianamente, i Comuni svolgono in ogni angolo del nostro Paese per i loro cittadini”. A questo punto, però, giunge, lapidaria, la prima frecciata: Eppure eravamo certi che, proprio in una fase come questa, sarebbe stato il Governo a chiedere il fondamentale apporto dei sindaci per centrare la strategia necessaria per il rilancio del Paese. Aspettavamo maggiore attenzione alle nostre richieste, perché i Comuni conoscono esattamente la realtà sociale”.  I primi cittadini rimarcano addirittura di avere rinunciato all’esercizio del loro potere di autorità sanitaria locale affinché il Governo potesse dare un indirizzo unitario per superare l’emergenza.

LETTERA SINDACI A CONTE: “ECCO COSA CHIEDIAMO”

Oggi, però, in vista di una ripartenza che appare complessa e piena di incognite, “noi rivendichiamo il ruolo politico che il mandato diretto dei cittadini ci assegna. Vogliamo essere protagonisti di questa delicata fase del Paese per evitare che già alle battute iniziali possa risultare compromessa”. Ecco dunque che i sindaci italiani firmatari della lettera chiedono al premier Conte di avviare un confronto sugli aspetti fondamentali della ripartenza. Quali sono?Risorse certe e sufficienti per consentire ai Comuni di assicurare continuità nei servizi alle comunità, perché le somme già stanziate non ci permetteranno di chiudere i bilanci a luglio; misure eccezionali di revisione e flessibilizzazione dei vincoli finanziari per i Comuni; semplificazioni per eseguire opere celermente e ridisegnare gli spazi urbani in vista della fase di convivenza con il virus. L’Italia – concludono i primi cittadini – ha bisogno di uno sforzo progettuale, di tutti, per rialzarsi e costruire il suo futuro. Senza gli occhi lungimiranti e la caparbia determinazione dei sindaci si rischia di ripartire con il piede sbagliato.