Orrore in Iran: decapita la figlia 14enne in un “delitto d’onore”

Ondata d'indignazione nel Paese

http://www.askanews.it/wp-content/uploads/2020/05/20200527_160320_FBB3419E.jpg

Roma, 27 mag. (askanews) – La polizia nel nord dell’Iran ha arrestato un uomo accusato di aver ucciso la figlia quattordicenne nella sua stanza da letto in un “delitto d’onore” che ha provocato un’ondata d’indignazione nel Paese.

Romina Ashrafi era fuggita con il fidanzato 35enne da casa dopo che il padre si era opposto al loro matrimonio, hanno riferito i media locali. La coppia era stata rintracciata dalla polizia e Romina era stata riportata a casa nonostante temesse per la sua vita. Secondo il sito Gilkhabar.ir giovedì scorso il padre ha assalito la figlia nella sua camera da letto e l’ha “decapitata” con una falce, uscendo poi di casa “con la falce in mano e confessando”.

Oggi la vicenda è in prima pagina su molti giornali iraniani.

“Casa paterna non sicura” titola il riformista Ebtekar, che lamenta il fallimento delle leggi in vigore nella protezione di donne e ragazze. L’hashtag in farsi #Romina_Ashrafi è stato usato oltre 50mila volte su Twitter, dove molti utenti condannano l’uccisione e il soffocante patriarcato su cui si fonda la società iraniana.

Shahindokht Molaverdi, ex vicepresidente iraniana per i diritti delle donne e la famiglia, ha scritto “Romina non è la prima e non sarà l’ultima vittima di un delitto d’onore”. I femminicidi proseguiranno “finchè la legge e le culture dominanti nelle comunità locali e globali non offriranno una deterrenza sufficiente” ha sxcritto Molaverdi.

Il codice penale islamico in vigore in Iran riduce el pene per i padri e i familiari condannati per omicidio o violenze fisiche sui figli nei casi di violenza domastica o “delitti d’onore”. Se un uomo è condannato per l’uccisione della figlia, la pena va dai tre ai dieci anni di carcere, piuttosto che l’esecuzione prevista nei casi normali o il pagamento di diyeh (una sorta di risarcimento. (foto di repertorio) Bea/Int9