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Il luogo del delitto. Nei riguardi Massimiliano e Susanna Mallus (archivio L'Unione Sarda)
omicidio volontario

Quartu, uccide la sorella a coltellate: Mallus condannato a 16 anni

Il delitto al termine di un violento litigio scoppiato per questioni legate all'eredità della madre

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Sedici anni di reclusione, un anno e quattro mesi in più rispetto alla richiesta dell'accusa.

Il giudice del Tribunale di Cagliari, Manuela Anzani, ha condannato per omicidio volontario l'operaio edile quartese Massimiliano Mallus, 53 anni: il 29 giugno dello scorso anno aveva ucciso a coltellate la sorella Susanna, di 55 anni, al termine di un violento litigio scoppiato per questioni legate all'eredità dell'anziana madre di cui la donna era amministratrice.

Accolta, in ogni caso, la ricostruzione del pubblico ministero Alessandro Pili che non aveva contestato la premeditazione, ritenendo che si sia trattato di un delitto d'impeto.

Non avendo contestato aggravanti, l'imputato ha così potuto scegliere il rito abbreviato ottenendo lo sconto di un terzo della pena: la giudice Muscas è partita da una pena di 22 anni e poi l'ha ridotta di un terzo proprio per effetto dell'abbreviato. Una decisione, quella di non contestare aggravanti, che aveva fatto scattare la reazione del giovane figlio di Susanna Mallus, Francesco Borriello.

La Procura, dopo le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo di Quartu, aveva chiarito che non ci sarebbe stata premeditazione, anche perché l'omicidio sarebbe avvenuto proprio davanti agli occhi dell'anziana donna al culmine del litigio. Il ragazzo era presente in aula con l'avvocato Ignazio Ballai che l'ha rappresentato come parte civile contro lo zio, mentre l'imputato - rinchiuso nel carcere di Uta - si è collegato con l'aula in videoconferenza per le norme anti-Covid.

A difenderlo c'erano gli avvocati Maurizio Piras e Andrea Viola. Tra novanta giorni le motivazioni della decisione.