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la Repubblica

Nardella chiede aiuto al mondo per far "rinascere" Firenze

Il sindaco: "Il mio obiettivo è promuovere anche a livello internazionale una campagna di raccolta fondi". La tramvia in via Cavour, stop a nuove strutture ricettive e tetto per gli affitti brevi (Airbnb). I cittadini possono mandare idee, ecco come

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Come dopo un'alluvione, il rilancio di Firenze passa anche attraverso un appello al mondo, una richiesta di aiuto, un crowdfunding. Lo ha spiegato il sindaco Dario Nardella parlando nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio in occasione della presentazione di #RinasceFirenze, un documento per ripensare alla città.  "Il mio obiettivo è promuovere anche a livello internazionale una campagna di raccolta fondi perché Firenze è un simbolo del mondo. Sarà il fondo per la Rinascita" ha detto Nardella. "Firenze - ha ribadito - è una delle città più amate a livello internazionale. Dobbiamo utilizzare questa nostra credibilità per ottenere aiuti da tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra città". Il fondo, ha proseguito, "aiuterà la nostra città a sostenere i settori culturali, economici, educativi e turistici ispirati alla chiamata alle arti di Carlo Ludovico Ragghianti, lanciata all'indomani dell'alluvione del '66, quando il noto storico dell'arte invitò tutto il mondo ad aiutare Firenze a risollevarsi dichiarando 'Abbiamo bisogno di tutti'". "Un grido - ha ricordato il sindaco - che fece il giro del mondo e fu di impulso ad una generosità diffusa verso la nostra città, aiutando Firenze, capitale globale delle arti, a rivedere la luce dopo il fango".  Ma il rilancio del capoluogo toscano, secondo quanto annunciato da Nardella dovrà passare anche attraverso grandi eventi sportivi.

Il Tour de France
"Vogliamo collaborare con l'Emilia Romagna per ospitare, a ridosso dell'Appennino, la tappa iniziale del Tour de France. La nostra volontà è attrarre i grandi eventi sportivi internazionali, su questo penso anche alla collaborazione già avviata con l'Emilia Romagna per le Olimpiadi 2032" ha spiegato il sindaco. Ripartire dagli eventi sportivi internazionali per riportare Firenze al centro dell'attenzione globale. E' l'idea di Nardella per il "Rinasce Firenze", un piano per fronteggiare la crisi economica provocata dall'emergenza covid-19. In queste settimane la pandemia si è abbattuta in maniera devastante sul capoluogo toscano: zero turisti, il 49% degli alberghi (dati centro studi Confindustria) che riaprirà solo a settembre, l'indotto tra ristoranti e logistica congelato. Con le casse di Palazzo Vecchio in forte affanno e lo spettro del taglio ai servizi essenziali.


Il patto con il turismo slow
Nardella poi ha ribadito la necessità di dar vita a un rinnovato patto di convivenza tra il mondo del turismo, "meno fugace", e la città. Inoltre, per la firenze del post Covid, ha fissato un paletto che ritiene oggi indispensabile: il contrasto alla "cultura della rendita passiva e improduttiva, che è entrata lentamente e inesorabilmente nelle pieghe della nostra comunità cittadina, soppiantando quella diversa cultura del lavoro e della produzione su cui si è sempre fondata la nostra città". Di contro, sottolinea, "lavoro, produzione e innovazione, dovranno essere le tre parole d'ordine della rinascita di questa grande città, non solo dal punto di vista operativo e organizzativo".

Stop nuovi hotel e tetto per Airbnb
Tra i punti del piano  per ridare fiato al centro: uno sta nel rivolgersi alla regione e al governo per promuovere le aree 'zes' (zone economiche speciali), ovvero quelle a tassazione zero per "attrarre investimenti, favorire la crescita economica e la creazione di occupazione per creare quartieri la cui funzione primaria sia creatività, artigianato e cultura", è scritto nel documento. Un altro passaggio significativo riguarda criteti per definire "il divieto di realizzazione di nuove strutture turistiche-ricettive" (alberghi etc.), così come un "tetto" al numero di appartamenti utilizzati per le locazioni brevi tipo Airbnb (con gli host invece è stato aperto un tavolo per incentivare gli affitti a medio lungo termine). Inoltre palazzo vecchio realizzerà un nuovo censimento del centro, sul modello del 2011, "per avere il quadro esatto degli effettivi nuclei familiari residenti".

Aperta a tutti la partecipazione alle idee
Nardella: "Abbiamo deciso di affrontare questo tempo costruendo per la città una strategia del post-pandemia aperta all’elaborazione collettiva, che, a partire dal disegno di alcune direttrici, raccolga idee e proposte di più ampia portata, per tracciare insieme nuove rotte e prospettive di sviluppo per la nostra comunità. Il risultato è un documento aperto al contributo di tutti, che da oggi si offre alla discussione".
E’ possibile inserire le proposte in un apposito form su www.comune.fi.it/rinascefirenze



Olimpiadi 2032
Ed è per questo che Nardella, che in più occasioni ha chiesto al Governo di intervenire per salvare i Comuni dal rischio default, ha messo a punto un piano per ripensare la città.  Partendo, appunto, dalle Olimpiadi del 2032 e dalla corsa ciclistica più importante del mondo. "Ne ho parlato con il presidente Bonaccini con cui abbiamo una collaborazione eccezionale - ha aggiunto il sindaco Nardella -. L'Emilia Romagna già nelle scorse settimane ha lanciato la candidatura per il Grand Départ del Tour de France, che è un evento storico perché il Tour de France è partito da molti Paesi fuori alla Francia, ma mai dall'Italia. Come sapete è un mio vecchio pallino, che avevo inseguito fino a quasi al successo da vicesindaco, con l'allora sindaco Renzi". "Non riuscimmo allora - ha ricordato ancora Nardella - ma se ora mettiamo insieme le energie potrà essere fattibile". "Bonaccini ha accolto questa collaborazione: mettere insieme due Regioni come Emilia Romagna e Toscana significa mettere in campo una candidatura fortissima per avere la prima tappa in una delle prossime edizioni". "Allo stesso tempo - ha concluso - abbiamo deciso con Bonaccini di accelerare sulla candidatura alle Olimpiadi: è un obiettivo difficilissimo, molto lontano ma occorre partire subito per non farsi trovare impreparati. Servirà anche a dare stimolo all'economia ed entusiasmo alle nostre popolazioni. Insomma lo sport può essere un fattore decisivo in questo piano di rinascita".
 

Avvicinare la tramvia al Duomo
Una fermata del tram non in piazza San Marco, ma più avanti, alla fine di via Cavour. Non proprio sotto il Duomo o a fianco del Battistero, ma molto vicino. A pochi passi, i circa 200 metri che separano palazzo Medici Riccardi dal 'salotto buono' della città. C'è anche questo nella nuova Firenze immaginata dal sindaco e la 'rivoluzione' della mobilità per il centro storico è servita. "Nei nostri progetti e nella mia idea il tram non passerà dal Duomo. La pedonalizzazione è una conquista della città e dei fiorentini che rimane, sia chiaro. Nessuno fraintenda questo come il tentativo di attraversare il duomo in tram", sottolinea deciso. Tuttavia quest'appendice che ridà nuova prospettiva alla linea fortezza-san marco, rappresenta "un chilometro decisivo, che consente davvero di raggiungere agevolmente il centro sia da nord, con il capolinea davanti a palazzo Medici Riccardi, come per altro era un tempo, che da ovest, con il capolinea di piazza dell'Unità". Con questa soluzione, quindi, "potremo trovare la quadratura del cerchio: ovvero rendere il centro storico fruibile, raggiungibile con i mezzi pubblici, senza però tornare indietro su una decisione che io sostenni da vicesindaco, insieme al sindaco Renzi, e continuo a sostenere, cioè la pedonalizzazione di una delle piazze più belle del mondo".