Vinili e jukebox, la musica degli USA di The Marvelous Mrs Maisel | Cultura Pop
by https://www.facebook.com/fransirtori10Sappiamo bene che la serie di Amazon Prime Video con protagonista la bella e frizzante Midge Maisel vi abbia incantati, ma nella nostra ampia disamina a cui abbiamo dedicato tantissimi approfondimenti finora, non potevamo per nulla dimenticarci di un aspetto decisamente importante: la colonna sonora. I brani che hanno caratterizzato un’epoca al tempo delle vicende in The Marvelous Mrs Maisel sono degne di essere riascoltate, per rivivere le melodie di un tempo che ci sembra ormai lontanissimo, ma dai colori del jazz e del traditional pop che sanno incantare ancora oggi.
Se nomi come Paul Anka, Perry Como, Barbra Streisand e Frank Sinatra vi dicono (sicuramente) qualcosa, allora è bene approfondire insieme tutta la cultura musicale degli Anni Sessanta e dintorni.
Colonne portanti di una colonna sonora
Nel corso delle tre stagioni finora disponibili per la visione, il comparto sonoro gioca un ruolo davvero fondamentale. Come qualsiasi altro aspetto della produzione firmata da Amy Sherman-Palladino (eccezion fatta forse per la rappresentazione sociologica, come vi raccontiamo qui), in The Marvelous Mrs Maisel tutto concorre a ricostruire egregiamente l’allure che i benestanti anni del secondo dopoguerra americano trasmettevano e irradiavano in tutto il mondo.
Il tappeto sonoro dei diversi episodi sono così pregni della produzione musicale dell’epoca, chiaramente made in the USA, senza alcun dubbio, rivelandosi ancora una volta una serie decisamente patriottica (come se non fosse stato già abbastanza chiaro agli esordi della terza stagione, con l’orgoglio nazionalista a stelle e strisce ben piazzato sullo schermo).
Senza però metterci fretta e correre alla terza stagione, cominciamo dalle perle musicali dei primissimi episodi, usciti nel 2017, quando risuonavano le note di On A Wonderful Day Like Today di Johnny Matis o Come To The Supermarket di Barbra Streisand, brani dal ritmo decisamente sostenuto e ben alternato alla presenza di note più nostalgiche e lente di Who’s Sorry Now di Connie Francis.
La vita in una canzone
Si tratta di nomi che, accanto ad altri ben più famosi anche per noi come Louis Armstrong o Doris Day, hanno davvero rappresentato delle pietre miliari e colonne portanti della produzione musicale di quell’epoca, dove la spensieratezza nei brani era un tratto parecchio comune e, come possiamo notare anche dai titoli sopracitati, aspetti banali della vita quotidiana diventavano ispirazione per una canzone.
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Una cosa è certa, già nella prima stagione potevamo percepire il lavoro meticoloso e preciso che i sound designer e editor hanno dedicato alla serie, i quali raggiungono l’apice dell’importanza e della produttività nella figura di Ron Bochar, sound editor e re-recording mixer dell’intera serie.
Bochar, già noto per le sue collaborazioni alla produzione della colonna sonora di tantissimi titoli e documentari, tra cui spiccano Mortdecai, 15: A Quinceañera Story o Natale all’improvviso, ha dimostrato di saper coniugare in modo ottimale le scene caotiche su video, davvero numerose in questa serie, con suoni e tracce musicali in grado di trasmettere il pathos e l’energia in modo ottimale e godibilissimo.
Per capire quale significato assuma la presenza della musica in tutti gli episodi, in questo caso quasi esclusivamente extradiegetica, basta seguirne solo alcuni ed è subito lampante il ruolo giocato dalla colonna sonora, una vera goduria per le nostre orecchie. Una qualità che non abbassa mai la sua asticella, ogni traccia viene collocata in momenti strategici, per regalare agli spettatori un brano dell’epoca, in media ogni cinque minuti circa.
Una media davvero elevata, se consideriamo che non è facile tappezzare quasi 30 episodi in totale di brani che hanno tutto il gusto di un mondo che ormai si è perso. Cosa potrebbe eguagliare oggi le note frizzanti e pop di Papa Loves Mambo o di American Beauty Rose, interpretata dalla voce unica e ineguagliabile di Frank Sinatra?
Parlavamo di una “quasi” esclusività di canzoni extradiegetiche, ossia canzoni che fanno parte del tappeto sonoro “fuori onda” e solitamente tratte da brani interpretati da cantanti (più o meno) famosi. Questa affermazione lascia dunque spazio alla domanda: e la restante parte di musica intradiegetica?
Stelle di Broadway
In particolare dalla terza stagione, The Marvelous Mrs Maisel introduce diversi brani originali, cinque per l’esattezza e che hanno condotto alla vittoria di un Emmy Award, sono cantati da personaggi interni alla serie, rendendo ancora più interessante la visione (e l’ascolto).
Questi brani, scritti da Curtis Moore e Tom Mizer, sono principalmente cantati durante le performance di Shy Baldwin durante il suo tour, aperto da Midge.
In questi casi però, la voce che ascoltiamo nella versione ufficiale confezionata in post produzione non è quella dell’attore Leroy McClain, ma è stata doppiata dal cantante Darius De Haas, giunto nientepopodimeno che da Broadway. Non si tratta quindi di un’ugola qualsiasi, la sua, ma è l’unica “star” a comparire in questa stagione?
Niente affatto: se vi diciamo This Is Us e Randall Pearson, cosa vi viene in mente? Esatto, proprio lui, Sterling K. Brown, nella parte di Reggie, manager di Shy che incontriamo dal secondo episodio della stagione, oltre a interpretare la canzone Is You or Is You Ain’t My Baby?, interpretata in modo decisamente sublime (e soprattutto, non doppiata).
Accanto a questa performance, non possiamo nemmeno dimenticare la presenza di brani tratti da film di un calibro davvero importante come Singing in the rain o I Found Out di John Lennon.
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Come possiamo capire solo da questi sparuti esempi, punte di diamante di una colonna sonora ben più ampia e ricca, la vasta playlist dei brani che hanno riempito le stanze di casa grazie a quella mitica puntina di un giradischi poggiata sul vinile, o diffuse nei locali da un jukebox, sono davvero riusciti a fare la differenza e a creare miti intramontabili nella storia della musica.
Se pensiamo a Ella Fitzgerald, Nina Simone o Sly & the Family Stone, parliamo di grandi nomi della musica pop dell’epoca che sono riusciti a portare a picchi di celebrità dei generi davvero spensierati come il jazz e lo swing, musiche frizzanti che danno ancora più energia a una serie coloratissima e vivace, un amalgama davvero potente dal risultato senza dubbio
Non ci siamo nemmeno dimenticati della colonna sonora della seconda stagione di The Marvelous Mrs Maisel, disponibile in versione MP3, CD audio e vinile.