Oro a quota $3000? Validi assist da monetizzazione debito banche centrali ed helicopter money
by Alessandra CaparelloRally dell’oro negli ultimi due mesi, con i prezzi passati dai minimi di circa 1.460 dollari l’oncia di marzo, ai massimi di quasi 1.765 USD/Oz di fine maggio. Un’analoga azione sui prezzi si verificò durante la crisi finanziaria del 2008-2009, in concomitanza dell’allentamento della politica monetaria da parte delle banche centrali.
I fattori che hanno spinto all’insù i prezzi dell’oro
Ma cosa ha spinto il rally del metallo giallo da marzo? Secondo Peter Kinsella, Global Head of Forex Strategy di Union Bancaire Privée (UBP) sono diverse le spiegazioni che si possono dare.
In primo luogo, il posizionamento è molto più pulito. All’inizio del 2020, gli investitori hanno mantenuto una posizione a leva incredibilmente lunga. Il calo di marzo ha portato a un azzeramento del posizionamento lungo, il che significa che guadagni ulteriori erano più facili.
In secondo luogo, le banche centrali hanno continuato ad allentare la politica monetaria, una mossa che ha offerto un supporto di base ai mercati. La prospettiva di un ulteriore allentamento della banca centrale, combinata con una forma esplicita di repressione finanziaria (controllo della curva dei rendimenti), ha fatto in modo che l’oro diventasse più attraente.
Secondo l’analista di UBP, se gli Stati Uniti e il Regno Unito si orienteranno verso tassi di deposito negativi, l’interesse degli investitori retail per il metallo giallo aumenterà in modo sostanziale e ciò spingerà sostanzialmente il prezzo dell’oro a livelli più alti:
“Crediamo che il metallo giallo offra un’ottima protezione per i portafogli”, ha detto Kinsella, che ritiene che, “se le banche centrali si muovono verso una lenta, ma implicita, forma di monetizzazione del debito, questo porterà a un costante aumento del prezzo dell’oro”.
Se poi “le banche centrali saranno costrette a ricorrere all’helicopter money, ciò si tradurrà in incrementi enormi. Non è impossibile prevedere una situazione in cui prezzi si muovano lungo una parabola a livelli di circa 3.000 dollari l’oncia“,.conclude l’esperto di UBP.
A dire la sua sul trend dei prezzi dell’oro è anche Carlo Alberto De Casa, capo Analista di ActivTrades che, piuttosto, commenta la recente fase di debolezza del metallo prezioso:
“Nonostante il temporaneo indebolimento del dollaro, il lingotto sta soffrendo per la maggiore propensione al rischio sui mercati che ha visto molti investitori spostare capitali su titoli azionari negli ultimi giorni. Il prezzo spot del lingotto è sceso di nuovo vicino ai $ 1.700, dato che gli investitori avvertono una minore urgenza di possedere una percentuale significativa di oro nel loro portafoglio per il momento. Tecnicamente abbiamo visto la rottura del livello di supporto collocato a $ 1.725 e $ 1.700 è il prossimo obiettivo. Ora c’è spazio per un’ulteriore correzione fino a $ 1.675 se lo scenario di propensione al rischio persiste!.