Compensi per copia privata, il blitz è pronto: presto l'aumento delle tariffe
Convocazione a rotta di collo per il Comitato Consultivo Permanente sul Diritto d'Autore per domani 28 maggio, I giorni sono quelli giusti, a cavallo della Festa della Repubblica, per far uscire il decreto Franceschini con l'aumento delle tariffe nella distrazione dei media e dell'opinione pubblica.
by Gianfranco GiardinaCon ben altre emergenze in atto e con l'opinione pubblica e l'attenzione dei media rivolta altrove, l'iter per la rideterminazione dei compensi per copia privata sta addirittura accelerando. Tanto che parrebbe addirittura essere stata identificata una finestra per il lancio delle nuove tariffe, ovviamente con aumenti per le cose che si vendono bene (come i PC e gli smartphone) e diminuzioni per le cose che non si vendono più (come i supporti fisici). Il nuovo decreto Franceschini potrebbe arrivare nei prossimi giorni, a cavallo del ponte della Festa della Repubblica e la ripartenza del 3 giugno.
Per questo motivo, è stata convocata per domani 28 maggio, cono sole 48 ore di preavviso, una riunione urgente del Comitato Consultivo Permanente sul Diritto d'Autore, quell'entità che deve "consigliare" il Ministro sul da farsi e che - guarda caso - ha al proprio interno solo rappresentati di chi il compenso per copia privata lo percepisce e non di chi lo paga, consumatori in primis. E che, malgrado le tante sollecitazioni, anche da parte di rappresentanti delle istituzioni, ha sempre tenuto i propri verbali assolutamente secretati.
Il Ministero dei Beni Culturali ha imparato ad usare Zoom
Le associazioni dei consumatori, in realtà, dovevano essere sentite nella consultazione presso il Ministero del Beni culturali proprio su questo tema. Consultazione che il Ministro Franceschini ha annullato a causa dell'emergenza coronavirus, non convocandola neppure in videoconferenza.
Videoconferenza che invece si farà domani per il Comitato Consultivo sul Diritto d'Autore: di colpo al Mibact devono essere diventati capaci di usare Zoom, mentre per il confronto più aperto sul tema, aperto anche a coloro che ritengano che la raccolta per copia privata debba scendere e non salire, l'utilizzo della videoconferenza è parso "inopportuno".
Con le nuove tariffe la raccolta sarà in crescita, lo conferma anche SIAE
La bozza di lavoro fatta circolare dal dicastero guidato da Franceschini nei mesi scorsi riportava aumenti sensibili dei compensi per copia privata soprattutto sui beni più diffusi: per esempio, da 5,20 a 6,90 euro su smartphone superiori a 128 GB e su PC di ogni ordine e grado; e poi l'assoggettazione di nuove categorie come gli smartwatch (!) e i decoder TV con funzione PVR. Ma non è detto che queste indicazioni non siano addirittura cresciute, cavalcando la crisi e lo stop alle attività artistiche dal vivo.
In un accorato appello, Gaetano Blandini, direttore generale di SIAE di un mesetto fa, spronava proprio il Ministro Franceschini a una rapida approvazione dei nuovi compensi proprio per sostenere il settore bloccato dalla crisi (come tanti altri settori, peraltro). Segno che non si ha alcuna intenzione di diminuire la raccolta, come sarebbe ragionevole e come la quasi impossibilità di fare copia privata consiglierebbe. Ma si ritiene addirittura di aumentare la raccolta oltre i 120-130 milioni odierni. Altrimenti a SIAE e compagni converrebbe decisamente rimanere alle tariffe attuali e non spingere per un adeguamento. Se lo fanno è perché sanno di poter incassare di più.
Insomma, prepariamoci al blitz di Franceschini di inizio giugno: la nostra speranza da anni, per puro senso di equità, è stata quella di recitare il requiem del compenso per copia privata. E invece la sensazione è che il compenso per copia privata ci seppellirà.