Azioni sopravvalutate a Wall Street? Titoli da monitorare

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Mercati più forti e già si temono azioni sopravvalutate a Wall Street.  Questi i nomi da tenere d’occhio.

I grandi del settore tecnologico

Dow oltre i 25mila punti e S&P 500 nuovamente intorno ai 3mila. Basterebbero questi numeri, psicologicamente importanti, per far capire, dopo la peggiore crisi della storia moderna, che i mercati già si stanno riprendendo. O parrebbe lo stiano facendo. Il rischio di azioni sopravvalutate a Wall Street, quindi, è più che normale. Intanto anche il presidente Usa da una mano all’entusiasmo con uno dei suoi tweet in cui ricorda che “il primo passo verso il ritorno alla grandezza è stato fatto”. Un passo che è stato identificato con la prossima riapertura dei singoli stati della nazione.

Gli indici made in Usa

C’è poi il discorso Nasdaq. I grandi del settore tecnologico sono stati tra i pochi ad avere non solo resistito alla bufera ma, invece, ad aver guadagnato tanto. Forse troppo. Insomma, un recupero molto, ma molto veloce di tutti i maggiori indici made in Usa.  Un quadro che stride con la disoccupazione crescente (si parla di un possibile 20% in arrivo) e con il Pil in forte calo (anche in questo caso c’è un 20%, ma in territorio negativo). Tutte zavorre che, ovviamente con i dovuti distinguo, coinvolgeranno nel brevissimo tutte le nazioni al mondo.

Azioni sopravvalutate

Per questo, in virtù di una crescita difficile per l’economia, alcuni titoli sono visti come azioni sopravvalutate. Un primo esempio è Apple Inc (NASDAQ: AAPL) Mentre gli esperti riducevano le aspettative sul futuro dell’azienda, sotto lo schiaffo non solo del Covid-19 ma anche delle vendite e delle crescenti tensioni tra Usa e Cina, gli utili di Apple hanno confutato gran parte delle preoccupazioni con valutazioni azionarie superiori ai $ 315. Un altro dei titoli da monitorare in questo ambito è quello di Chipotle Mexican Grill Inc. che non più tardi di ieri ha registrato il suo massimo storico a $ 1.087,00. Il tutto proprio mentre il consensus non gli dava più di $ 900. E ben oltre quei $ 465,21 visti il 18 marzo, quando il titolo ha toccato il fondo.