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Anche il Salone di Ginevra 2021 potrebbe essere cancellato
Dopo l'annullamento nel 2020 a causa del Coronavirus, anche la prossima edizione sarebbe a rischio dopo il rifiuto del prestito statale
by Gianluca SepeIl Salone di Ginevra 2021 è a rischio. Dopo che l’edizione 2020 è stata annullata a pochi giorni dall’inizio della kermesse a causa dell’epidemia di Coronavirus, anche quella del 2021 potrebbe essere cancellata. A mettere a repentaglio lo svolgimento del Motor Show più importante d’Europa, la situazione attuale che ha visto la Fondazione del GIMS rifiutare le condizioni del prestito inizialmente richiesto alle autorità cantonali.
Il Salone di Ginevra rifiuta il prestito del governo
I responsabili dell’organizzazione del Salone avevano richiesto un sostegno finanziario al Cantone di Ginevra, il quale ha risposto positivamente ma soltanto a determinate condizioni: il prestito consisteva in una somma di 16,8 milioni di franchi, 11 servivano a coprire la perdita generata dalla cancellazione dell’evento in programma dallo scorso 5 marzo al 15 marzo, mentre gli altri 5,8 erano stati definiti necessari per sviluppare una nuova concezione dell’evento in vista dell’edizione 2021.
“Sfortunatamente, le condizioni associate al prestito, che, in particolare, mirano a esternalizzare completamente lo spettacolo, compresa la sua concettualizzazione a Palexpo SA, non sono accettabili per la Fondazione. In realtà, sono in contraddizione con gli statuti e soprattutto con lo scopo della fondazione formulata più di 100 anni fa” si legge nella nota.
La Fondazione del GIMS è uscita gravemente indebolita a livello finanziario dalla crisi generata dal Coronavirus visto l’annullamento di una kermesse che aveva un indotto molto importante. Ora a rischio ci sarebbe l’edizione 2021, con gli stessi organizzatori del Salone di Ginevra che nel comunicato diffuso alla stampa avrebbero lasciato intuire che nulla al momento è deciso e che la prossima kermesse potrebbe saltare. A confermare questa teoria poi ci sarebbero anche le indiscrezioni secondo le quali gli stessi organizzatori avrebbero incoraggiato le case automobilistiche più importanti a organizzarsi già in vista del 2022.