Coronavirus, Sala: “Mi ricorderò delle Regioni che chiedono patente immunità per le vacanze”. Sardegna: “Taci”

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MILANO – “Mi ricorderò delle Regioni che chiedono la patente di immunità”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala si scaglia contro i governatori che chiedono cautela sulla riapertura dei confini della Lombardia. “Taci”, è la replica dalla Sardegna.

Nel suo quotidiano appuntamento in diretta Facebook, Sala ha parlato di quando si potrà viaggiare tra una Regione e l’altra.

“Vedo che alcuni presidenti di Regione – è la premessa – ad esempio quello della Liguria, Giovanni Toti, dicono che accoglieranno a braccia aperte i milanesi”.

“Altri, non li cito, dicono magari se fanno una patente di immunità è meglio. Qui parlo da cittadino prima ancora che da sindaco: quando deciderò dove andare per un weekend o una vacanza me ne ricorderò”.

Il sindaco non fa i nomi, ma il riferimento a Sardegna e Sicilia è implicito: quindi raccomanda, neanche velatamente, ai suoi concittadini di preferire regioni solidali come la Liguria per le vacanze, invece di altre.

“Abbia la decenza del silenzio, dopo i suoi famigerati aperitivi pubblici in piena epidemia”, gli risponde durissimo il governatore della Sardegna Christian Solinas.

“Nessuno ha chiesto improbabili patenti di immunità, ma un semplice certificato di negatività”, ha precisato il presidente sardo. 

A partire dal 3 giugno l’isola intende chiedere ai turisti in arrivo un certificato che attesti la negatività al Covid-19. La proposta, finora appoggiata solo dalla Sicilia, passerà ora in conferenza delle Regioni.

Poi, se ci sarà il via libera, l’approdo venerdì 29 maggio alla Conferenza Stato-Regioni.

Sulla data del 3 giugno, quando il governo deciderà se anche i lombardi potranno lasciare la loro regione per spostarsi in altre, il sindaco Sala ha poi precisato: “Ne abbiamo necessità e voglia, per andare a trovare un parente, per andare al mare o in montagna”.

“Poi stiamo facendo bene i compiti a casa – aggiunge – e, per esempio la mia ordinanza di ieri va in questa direzione, cioè cercare di contenere la potenziale diffusione del Covid”.

“Quello che il governo deciderà noi lo applicheremo, sia chiaro, però chiedo al governo, in particolare l’ho chiesto ieri al ministro Boccia, che non ce lo dicano il giorno prima, e mi sembra anche naturale, perché molti si devono organizzare”.

Inoltre “la cosa che mi interessa di più è capire in base a che parametri verrà presa questa decisione. Capire, essere informato, considereranno l’R0, il numero di tamponi fatti, le persone in terapia intensiva, cosa?”

“In fondo – conclude – io credo che sia giusto dare questo tipo di informazione, sarebbe anche carino che ce lo dicessero, poi qualcuno deciderà e noi applicheremo. Ma in questa situazione credo che l’essere partecipe di quello che sta succedendo è fondamentale”.

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev