Agenti della penitenziaria reggiana protestano davanti al carcere. VIDEO

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L’emergenza Covid e l’intensificazione delle procedure di sicurezza ha acuito i problemi legati alla carenze di organico nella struttura. Questa mattina anche otto sigle sindacali davanti alla struttura di via Settembrini

REGGIO EMILIA – Manifestazione di protesta questa mattina davanti al carcere reggiano da parte degli agenti di polizia penitenziaria e di 8 sigle sociali: nel mirino ci sono le carenze di organico, rese ancora più problematiche dall’emergenza Coronavirus.

Il problema viene denunciato da tempo da tutte le organizzazioni sindacali: nel carcere della Pulce servirebbero una cinquantina di agenti di polizia penitenziaria in più. Una situazione di difficoltà che l’emergenza sanitaria di questi ultimi mesi ha acuito, visto che le responsabilità e i pericoli per il personale in servizio sono aumentati.

“E’ stata aperta una nuova sezione dedicata ai detenuti transessuali e una per le detenute comuni, ma l’organico è rimasto lo stesso”, ha detto Vito Bonfiglio della Cisl. Anche nella casa circondariale reggiana tra l’8 e il 9 marzo scorsi si erano verificate rivolte da parte dei detenuti, che erano insorti per i rischi di contagio e per la sospensione delle visite dei famigliari in carcere. “Chiediamo al ministro della Giustizia e all’amministrazione penitenziaria l’avvicendamento di quelle figure che hanno ruoli di responsabilità nel carcere di Reggio, oppure un supporto” ha ammonito il segretario provinciale del Sappe Michele Malorni.

A proposito dell’emergenza Covid, gli agenti di polizia penitenziaria sono sottoposti a continui controlli sanitari. Finora, tra quelli in servizio a Reggio Emilia non si sono verificati contagi.